«La vera ricchezza per un giornalista sono gli incontri. A me interessa più l'uomo che il politico», sintetizza così la sua vocazione/professione Antonio Ferrari, inviato ed esperto di Medio Oriente per il "Corriere della Sera". Incontri raccontati nel suo ultimo libro «Altalena. Voci senza filtro» edizioni Jaka book, presentato ieri nella sede della comunità di Sant'Egidio, a Trastevere, da Andrea Riccardi, con il direttore Ferruccio de Bortoli. Un incontro guidato dalla giornalista Maria Cuffaro.
«Altalena» arriva dopo «Sgretolamento» ed è il racconto dei retroscena più gustosi e comunque inediti di ogni incontro con i grandi leader del Medio Oriente. «Perché quando si arriva a parlare all'uomo e non al leader, l'uomo racconta quello che l'interlocutore vuole sentire», spiega Ferrari. Entrato nelle pieghe della vita politica, quindi pubblica, ma anche personale dell'egiziano Mubarak che gli racconta la vera genesi di Hamas, della bulimia dell'israeliano Sharon, del riformismo tradito del siriano Assad, Ferrari è profondo conoscitore della dinastia hashemita come dei grandi misteri del turco Ocalan.
Personaggi che incontrati per la cronaca del quotidiano nazionale sono entrati «nella storia sia per la loro importanza sia per il loro peso politico, in una porzione di mondo così importante».