Novaraoggi | 15 Maggio 2015 |
Comunità di Sant'Egidio. Si chiama Dream ed è il progetto che si pone come obiettivo la battaglia contro l'Aids ed è già riuscito a raggiungere buoni risultati |
«Vogliamo poter dare un'opportunità a tutti gli africani che lo necessitano» |
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«Vogliamo dare un'opportunità a tutti gli africani che lo necessitano». Si tratta del progetto in cui la Comunità di Sant'Egidio lavora incessantemente dal 2002 contro l'Aids in Africa. Con nome Dream (Drug Resource Enhancement against Aids and Malnutrition) è già riuscito ad ottenere grandi risultati, riducendo notevolmente il tasso di mortalità dovuta a questa patologia in tanti paesi del continente africano.
La comunità realizza un prezioso lavoro ed è ampiamente conosciuta in tutto il mondo. Infatti, ci sono alcuni volontari che vengono persino da Novara che contribuiscono vivamente allo sviluppo di Dream e fra i quali è presente la biologa Susanna Ceffa, che partecipa a questo programma sin dal suo inizio nel 2002 a Maputo, Mozambico.
Tuttavia, per loro tutto questo appoggio non basta. Quello che veramente vogliono fare vedere al mondo è che la lotta contra l'Aids si può fare e non si tratta di una missione impossibile. Sin dall'avvio di Dream non hanno mai voluto fermarsi e sono andati oltre riducendo non solo la tassa di mortalità dovuta a questa malattia, ma realizzando anche un approccio di salute globale che gli ha permesso di verificare che effetivamente assieme all'Aids è possibile curare altre malattie epidemiche quali la tubercolosi o la malaria.
Combattendo altre patologie diverse sono riusciti ad approffondire dall'esperienza creata con il trattamento dell'Hiv e offrire più salute a questi paesi. Normalmente i volontari prendono un mese di ferie e lo spendono appoggiando il programma e andando a lavorare in un centro africano affiancando le persone che sono personali locale che lavora da tutto l'anno nelle strutture di Dream.
La filosofia è una, ma chiara: insegnare alla gente la forma corretta in cui lavorare per poi aiutare i propri connazionali. Inoltre la Comunità di Sant'Egidio cerca sempre di ricavare dei fondi per poter continuare con questo importantissimo appoggio al terzo mondo in Africa. La sua prossima mossa consisterà nel lanciare delle raccolte via internet per farsi aiutare anche con dei piccoli contributi.
Pablo Mata Torres
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