il Cittadino | 21 Maggio 2015 |
Progetto promosso da Costa Crociere Foundation e dalla Comunità di Sant'Egidio |
Un tetto a chi non ce l'ha |
Ristrutturati 6 alloggi e assegnati a persone in difficoltà |
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«Essere senza una casa non è il solo un dramma: se sei anziano o fragile, può voler dire non sopravvivere all'inverno». Quelli della Comunità di Sant'Egidio i poveri li conoscono: sanno i loro nomi, sanno raccontarne le storie. Per questo non hanno paura di chiamare le cose con il loro nome e raccontano con orgoglio l'ultimo risultato: una serie di appartamenti per ospitare persone che vivrebbero per strada, con il sogno di restituire, con il caldo, anche la speranza di una vita diversa.
Il progetto lo hanno chiamato "Un tetto per chi non ce l'ha" ed è stato reso possibile dalla Costa Crociere Foundation, la fondazione istituita dalla compagnia di navigazione: grazie al contributo Costa, infatti, è stato possibile ristrutturare sei alloggi in via Balbi. Dodici posti in totale, dedicati a donne, anziani, famiglie in difficoltà, presentati la settimana scorsa alla presenza del cardinale Angelo Bagnasco e dell'amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm.
La fondazione non è nuova ad iniziative di sostegno a persone in difficoltà, ad attività di rivolte all'ambiente e alla cultura; questa volta, però, come spiega Paola Girdinio, della Costa Foundation «attraverso il progetto vogliamo dare una risposta concreta per aiutare le persone più vulnerabili della nostra città, che vivono in strada. Una situazione che si è aggravata negli ultimi anni, a causa del perdurare della crisi economica. La sicurezza e la stabilità garantite da una casa sono requisiti essenziali per migliorare la vita di queste persone e aiutarle a riguadagnare l'indipendenza economica e sociale».
Il cardinale Angelo Bagnasco ha rivolto parole di apprezzamento all'iniziativa, ricordando quanto sia importante l'intraprendenza e la fantasia della carità in questo momento ancora così difficile per il Paese: «ci auguriamo - ha spiegato - che i proclamati segnali di ripresa siano reali con ricadute concrete sull'occupazione e sull'economia reale che però noi, come pastori accanto giorno per giorno a chi ha più bisogno, ancora purtroppo non vediamo».
Le attività di ristrutturazione hanno previsto pulizia, installazione dell'impianto di riscaldamento, manutenzione delle funzionalità delle cucine e bagni, acquisto di materassi, cuscini, coperte, decorazioni e altri beni.
L'assegnazione degli alloggi è gestita dalla Comunità di Sant'Egidio: «Partendo da una casa in cui poter vivere - spiega Maurizio Scala, responsabile del servizio rivolto ai senza dimora - l'obiettivo è quello di costruire percorsi individuali di recupero sociale ed umano, che possano restituire la propria autonomia alle persone e ai nuclei familiari più in difficoltà».
Attualmente negli appartamenti vivono tre donne e quattro uomini senza fissa dimora e una famiglia marocchina con due bambini di 10 e 5 anni rimasta senza casa. Ma da quando, a gennaio, Sant'Egidio ha iniziato a dare ospitalità a persone che ne avevano bisogno, già un uomo e una donna hanno ritrovato una regolarità, un lavoro, e un appartamento in affitto in autonomia. «Perché la casa - spiega ancora Scala - è un porto sicuro, un luogo di ripresa personale, per riconquistare fiducia in se stessi. In questo modo gli ospiti hanno un posto da cui partire per rimettersi in gioco. La presenza di Costa Crociere Foundation è determinante, perché ci permette di intervenire in modo più incisivo in queste situazioni e arrivare laddove non saremmo stati in grado di intervenire».
Sergio Casali
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