Roma | 10 Giugno 2015 |
Il convegno. Da più parti viene richiesta una revisione del sistema penitenziario per rispettare gli standard europei |
Stati Generali: tavolo sui diritti nelle carceri |
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Napoli. La difficile condizione dei detenuti nelle carceri italiane viene discussa e sviscerata nel profondo, in un convegno a Napoli, dal titolo "Il carcere dei diritti, verso gli Stati Generali". In una sala gremita di persone il garante dei detenuti della Regione Campania, Adriana Tocco, ha ribadito la necessità di: «Una riforma organica del sistema penitenziario che superi i provvedimenti di urgenza».
GLI STATI GENERALI. Nella sala del Circolo degli Ufficiali di Palazzo Salerno, a piazza Plebiscito a Napoli, si sono riuniti, oltre ad Adriana Tocco, Tommaso Contestabile, provveditore regionale all'amministrazione penitenziaria; Carminantonio Esposito, presidente Tribunale di sorveglianza di Napoli; Umberto Ranieri, presidente fondazione "Mezzogiorno Europa" e Glauco Giostra, ordinario di procedura penale Università La Sapienza.
Il garante dei detenuti spera che: «Si riesca a coinvolgere l'opinione pubblica, a battere la demagogia di chi cavalca il senso comune che quasi mai coincide con il buon senso e ha portato negli ultimi anni a voler risolvere tutto con il carcere, che, come dichiarano i dati, non diminuisce la recidiva, è dunque improduttivo per la sicurezza sociale. Noi dobbiamo invece dimostrare l'utilità sociale della trasformazione».
Per Carminantoni Esposito: «L'attuale legge penitenziaria è in contrasto con i diritti sanciti dalla Costituzione quindi serve una riforma della riforma». Per Umberto Ranieri: «Occorre cambiare la condizione delle carceri italiane, qualcosa si è fatto, ma siamo lontani dagli standard europei». Il problema è da ricercare anche nell'uso che si fa della legge, infatti per Glauco Giostra: «C'è la tendenza da una parte della politica di ricorrere alle soluzioni più facili come aumento dei reati, aumento delle pene e aumento delle restrizioni per i detenuti».
Il punto sulle carceri italiane è stato fatto, molti progressi sono stati raggiunti, ma si deve fare ancora molto per non incorrere nuovamente in sanzioni per "tortura" da parte dell'Europa. Bisogna riformare il sistema ma anche pensare ai detenuti, come spiega Antonio Mattone, della Comunità di Sant'Egidio, che a margine del convegno spiega: «Molto è stato fatto, ma ci sono ancora molte cose da fare per i detenuti, soprattuto dal punto di vista della salute mentale, nelle carceri abbiamo bisogno di psichiatri»
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