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È la vocazione della Comunità di sant'Egidio che in quasi cinquant'anni di storia ha preso sul serio i gemiti di tanti in ogni parte del mondo presentandoli davanti al Signore. È la forza debole della preghiera, che, se fatta con fede, può spostare le montagne. Nella preghiera, prima opera dei cristiani, si può osare chiedere anche ciò che sembra impossibile. È il caso della preghiera che a Padova la Comunità di sant'Egidio dedica alla pace una sera al mese nella chiesa dell'Immacolata. Leggere i nomi dei paesi in guerra e accendere per ciascuno una candela significa non dimenticare tanti uomini e donne, anziani e bambini, che soffrono per la mancanza della pace, che aspettano un futuro migliore. Significa non rassegnarsi al male, ma anche ricordare che la guerra non è così lontana da noi, è aldilà del Mediterraneo, ma in qualche modo è anche presente nelle nostre città con i profughi che ce la raccontano.
Continuiamo a ricordare gli ultimi della nostra città e del mondo intero con il vescovo Claudio, in comunione con la chiesa di Padova, fiduciosi che Gesù ci chiama ogni giorno. (.....)
Alessandra Coin
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