| 30 Novembre 2015 |
Intervista ad Andrea Riccardi: «C`è bisogno di ideali, valori e di cultura» |
«No, non siamo in guerra. Il terrorismo prospera nella disperazione» |
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«No, noi non siamo in guerra e non dobbiamo riconoscere la dignità di nemici ai terroristi. E poi parlare di guerra è semplicistico, la risposta è più difficile». Già, quale risposta dobbiamo dare al terrorismo: è la domanda che il mondo si pone da quella notte di Parigi del 13 novembre, è il novello che agita la coscienza dell'Occidente - un Occidente che in fondo è consapevole di aver sbagliato troppe volte e che oggi si ritrova faccia a faccia col mostro dell'Isis.
Non siamo in guerra, ci dice dunque Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio, storico, già ministro nel governo Monti.
Che occorra una risposta complessa, professor Riccardi, forse adesso, passata la grande emozione, lo stiamo tutti comprendendo méglio. Ma detto questo si spalanca un compito immane: da dove cominciare questa lotta al terrore?
«Ci troviamo di fronte a un attacco inusitato all'Europa e ci troviamo nel cuore di una guerra tra arabi e tra musulmani, questa è la realtà.
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