Corriere della Sera (del mezzogiorno) | 23 Dicembre 2015 |
Poggioreale |
Detenuti cattolici e musulmani assieme per il pranzo di Natale |
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NAPOLI. Insalata di rinforzo, pizza di scarole, mozzarella, cannelloni, polpettone con patate, frutta di stagione, frutta secca, panettone, spumante e caffè. Un pranzo con i fiocchi, quello offerto dal ristorante La Bersagliera a 150 detenuti del carcere di Poggioreale, che ieri, grazie alla Comunità di S. Egidio, hanno potuto vivere il pranzo di Natale in allegria e serenità. Insieme, cattolici e musulmani, in un clima di vera condivisione.
A tavola anche l'Imam della moschea di San Marcellino, Nasser Hidouri e il vescovo di S. Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio che è anche il delegato della Conferenza episcopale campana per il carcere: «Negli occhi del fratello è possibile vedere la bellezza della vita - ha detto il vescovo - Gesù ha scelto di vivere dove vivono gli uomini e quindi anche in una cella». Da sfondo il presepe realizzato dai detenuti e ambientato simbolicamente in una cella, con il bambino adagiato su una branda.
Soddisfatto 1'Imam che ha ricordato l'importanza di stare insieme e di superare le divisioni: «Con la comunità di Sant'Egidio a luglio abbiamo condiviso il Ramadan, adesso il Natale, che può essere vissuto in sintonia anche nelle sue diversità».
Ad allietare la giornata il divertimento offerto da Pasquale Palma di Made in Sud. Tanti i volontari di Sant'Egidio che hanno servito ai tavoli, tra cui il figlio dell'ex vice-direttore del carcere di Poggioreale Pasquale Salvia, ucciso dalla camorra. «Stiamo lavorando per un carcere più accogliente - ha detto il direttore Antonio Fullone - ma anche più moderno e funzionale, abbiamo superato il problema delle file per i colloqui aggiungendo spazi e e orari più elastici, ma c'è ancora tanto da lavorare sulla struttura che per molti aspetti è vetusta e richiede continua manutenzione».
«Questo è il secondo pranzo degli otto organizzati quest'anno dalla Comunità di Sant'Egidio con i detenuti - ha spiegato Antonio Mattone - oltre a Secondigliano, anche Pozzuoli, Santa Maria Capua Vetere, Ariano Irpino e Carinola, incontreremo oltre 800 carcerati per dire loro che gli vogliamo bene e vogliamo stargli vicino». Come ulteriore segno di affetto il regalo portato da Babbo Natale: una felpa, cioccolatini, carta da lettere e sigarette.
L'appuntamento è per l'ultimo giorno dell'anno, quando il cardinale Sepe di mattina celebrerà la Messa e con essa il Giubileo dei carcerati, un ulteriore momento di grazia e di misericordia anche se, come ha ricordato Papa Francesco, ogni porta della cella può essere considerata santa, l'importante è la conversione del cuore. E domani in Galleria Principe di Napoli è previsto il tradizionale pranzo di Natale per mille poveri, offerto dalla Camera di Commercio di Napoli.
Elena Scarici
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