Malawi. Linciati quattro anziani «Provocarono un fulmine»

Sono stati accusati di stregoneria: «vendicata» una ragazza rimasta uccisa durante un temporale Il lavoro di Sant'Egidio contro le «false credenze»

Uccisi perché accusati di stregoneria. È questo il drammatico esito del linciaggio di quattro anziani avvenuto il 26 gennaio a Neno, in Malawi. La colpa? Aver «provocato» la morte di una ragazza di 17 anni, colpita da un fulmine durante un temporale. I quattro non c'entravano nulla, chiaramente, ma nei villaggi malawiani succede spesso che gli anziani siano accusati di "rubare" anni di vita ai più giovani e per questo vengano lapidati, cacciati dal villaggio, talvolta addirittura uccisi.
Don Ernest Kafunsa è il giovane sacerdote che guida la parrocchia San Vincenzo de' Paoli alla periferia di Blantyre; fa parte della Comunità di 
Sant'Egidio, che in diversi Paesi africani è impegnata nell'assistenza agli anziani, favorendone l'amicizia con i più giovani. «Il linciaggio - spiega - è una pratica che fa parte delle tradizioni, soprattutto di fronte alle morti dei ragazzi. Ma come cristiani dobbiamo opporci».
La Comunità di 
Sant'Egidio è intervenuta subito dopo l'omicidio di Neno con un appello diffuso in tutto il Malawi. «Tale barbara condotta - si dice nel comunicato in cui si contesta l'azione - è un chiaro segno della mancanza di rispetto per la vita umana. È senza futuro una società che uccide, discrimina, isola gli anziani». Al contrario occorre seguire l'esortazione di Papa Francesco, che nel 2014 ha detto: «Il trattamento degli anziani, come quello dei bambini, è un indicatore per vedere la qualità di una società».
Sembra scontato affermare che l'uccisione di una ragazza folgorata da un fulmine non può essere imputata a presunte pratiche di stregoneria. «Non lo è - ribatte don Ernest -. Soprattutto nelle zone rurali lo ripetiamo spesso nelle omelie e parlando con i capifamiglia e i capivillaggio». Succede anche con il virus dell'Aids (Hiv), di cui è affetto il 10% dei malawiani: i giovani sono più facilmente contagiati e per questo scatta l'accusa contro gli anziani. Però il lavoro culturale, come la testimonianza dei giovani di 
Sant'Egidio che vanno a trovare gli anziani e ne diventano amici, ha successo. La vasta parrocchia di don Ernest, 20mila abitanti sparsi in tanti villaggi, ne è la prova: qui non avvengono più linciaggi, la «cultura di morte e ignoranza» è sconfitta


[ Stefano Pasta ]