Corridoi umanitari, 94 siriani a Fiumicino

L'iniziativa

L'aereo Alitalia atterra alle 7 a Fiumicino con a bordo 94 profughi siriani - c'è anche una famiglia irachena - che arrivano in Italia sani e salvi, già con documenti in regola. E' il secondo viaggio della speranza - dopo i 97 di fine febbraio - organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio assieme alla tavola Valdese e alla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
Un miracolo reso possibile dal progetto dei corridoi umanitari, tutto a carico delle comunità cristiane e gestito sul territorio da parrocchie, famiglie, organizzazioni religiose. Vengono tutti dal Libano - un terzo sono cristiani - dove sono fuggiti nei mesi scorsi dalla violenza e dalla distruzione. Sono scappati da Homs, Damasco, Hama, Aleppo, Hassaka, quattro anche da Baghdad, dove hanno perso tutto. Nel paese dei cedri hanno vissuto in condizioni precarie: in subaffitto, in ex lavatoi, in accampamenti a Beirut, Tripoli, Sayda, nella regione di Akkar e nella valle della Bekaa.
Tutte famiglie particolarmente fragili e vulnerabili: quasi la metà sono bambini, poi anziani, disabili, vedove con figli. All'arrivo a Fiumicino ad accoglierli tra gli altri c'è anche il viceministro degli esteri Giro, assieme al fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi che definisce i corridoi umanitari «l'espressione di un'Europa che non si ferma dietro ai muri, ma apre ponti. E' un atto di umanità verso queste famiglie ma anche di protesta civile contro la guerra».