Riccardi: «Senza Mediterraneo non c'e Europa»

La lectio magistralis dell'ex ministro dell'integrazione a Reggio
L'iniziativa promossa dall'Università per stranieri "Dante Alighieri" di Reggio

Il muri e il filo spinato non servono. L'Europa sempre più proiettata al Nord in ragione dei numeri dimentica il Mediterraneo. «Ma senza Mediterraneo non c'è' europa». Il primo, e al momento unico, ministro per l'Integrazione, Andrea Riccardi traccia gli scenari socio politici che si profilano per «il mare di un'unico Dio e di un mosaico di comunità».
Nell'aula consiliare di Palazzo San Giorgio tiene la lectio magistralis su luogo crocevia di culture e religioni. Evento promosso dall'Università per stranieri Dante Alighieri. Il professore emerito dell'Università Roma tre e fondatore della comunità di Sant'Egidio, presidente della società Dante Alighieri, dalla città dello Stretto parla di differenze e conflitti ma anche dell'accoglienza e della politica adottata dal Paese. «Non in molti casi si può dire di essere orgogliosi di essere italiani ma su queste vicende, soprattutto la gente di Sicilia e di Calabria ha reagito senza derive razziste».
Dalla città frontiera di accoglienza, che solo qualche giorno addietro ha voluto dare degna sepoltura ai disperati che in mare hanno perso la vita e tutti i sogni, l'ideatore dei corridori umanitari propone le sue soluzioni. Per non trasformare questo mare in uno sterminato cimitero d'acqua «ci vuole la pace, la guerra anche se appare lontana contagia tutti». L'invito di Riccardi è quello di non fermarsi a giudicare in maniera semplice «contesti che invece sono molto complicati, complessi. Per capire questo mare di scambi e di tragedie ci vuole cultura». Una cultura con cui abbattere i pregiudizi e codificare gli eventi, «a non lasciarsi prendere dalla paura».
Spiega: «I Paesi europei hanno necessità dell'apporto di altri popoli per via dei problemi demografici». Il tema dell'accoglienza è quello che può risultare determinante «nell'ottica dell'integrazione. Su questo fronte come su quello delle periferie si gioca la qualità della vita delle società. Senza l'integrazione costruiremo un futuro cattivo per noi e per loro».
E in questa direzione si muove la sperimentazione che la Dante Alighieri promuove attraverso il suo nuovo corso di laurea, «in Mediatori per l'intercultura e la coesione sociale in Europa» così come spiega il rettore Salvatore Berlingò: «Si tratta di una sperimentazione che coinvolge insieme tutte e tre le Università per stranieri italiane Peurgia, Siena e Reggio Calabria e anche la Comunità di Sant'Egidio. Una sperimentazione che si propone in Europa come un'iniziativa del tutto inedita e assolutamente in linea con quanto l'Unione ci chiede in tema di integrazione». 


[ Eleonora Delfino ]