Gemelli e Sant'Egidio insieme, «Una Villetta per i senzatetto»

Storie di invisibili che dormivano al pronto soccorso e nei reparti. Ora ricostruiscono le loro vite

IL PROGETTO
Giovanni, Paola, Roberta, Walter, Rosa. Sono nomi di invisibili, protagonisti di storie di rinascita nella "Villetta della Misericordia", gestita dalla Comunità di Sant'Egidio e sorta al Policlinico Gemelli, bell'angolo di accoglienza e solidarietà per senzatetto che per anni hanno dormito sulle panchine, sugli autobus che girano la notte, sulle sedie rigide del pronto soccorso o nelle sale d'attesa dei reparti dell'ospedale. Dal freddo dell'indifferenza al tepore dei sorrisi. L'altro ieri è stata grande festa per Giovanni, che ha compiuto 46 anni. «Con la crisi ho perso tutto, lavoro, casa, soldi, mi sono indebitato per vivere e sono finito per strada» racconta. Mesi terribili, poi lo spiraglio, un nuovo lavoro e l'opportunità di rimettersi in piedi che passa per la casetta gialla dove la notte dorme. «E' un rifugio che ti fa resistere» dice.
I RACCONTI
Paola, 55 anni, ex badante, non ce l'ha fatta «a stare rinchiusa come quando da piccola mi hanno messo in collegio», dice. Persi lavoro e affetti, è finita per strada. «Di notte dormivo al Gemelli, nelle sale d'aspetto dei reparti», dice. Ora è ospite nella "Villetta della Misericordia". «Il centro è aperto da due mesi ed è realizzato all'interno di un'area universitaria e ospedaliera. Si avvale dei servizi dell'ospedale, come la mensa e la lavanderia, e del personale del Gemelli e degli studenti della Cattolica che affiancano i volontari della Comunità di Sant'Egidio, creando un ambiente familiare e accogliente - dice Enrico Zampedri, direttore generale Fondazione Policlinico Gemelli che ha ristrutturato e arredato l'edificio con l'Università Cattolica - L'auspicio è che anche altre strutture sanitarie seguano il nostro esempio». Gianna Iasilli, responsabile della struttura, dice: «Non è stato facile convincere alcuni ospiti a lasciare i giacigli di fortuna». Con Rosa, 85 anni, sulla sedia rotelle, c'è voluto un mese: dormiva al pronto soccorso. Lo stesso per Roberta che passava le notti sugli autobus. Rosa, che nella sua vita avventurosa ha conosciuto Mandela e Terzani, ha compiuto 85 anni nella Villetta: grande festa con i figli ritrovati.


[ R. Em. ]