Centrafrica. Sant'Egidio: la pace «funziona»

La situazione nel Paese al centro di un vertice al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il ministro Alfano: 3 milioni di euro per progetti sociali nel Paese

Dopo la firma dello scorso giugno a Roma dell'importante «accordo politico» per la pace nella Repubblica Centrafricana tra vari gruppi armati, raggiunto grazie alla mediazione della Comunità di Sant'Egidio, il responsabile delle relazioni internazionali della stessa Comunità, Mauro Garofalo, è intervenuto ad una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione nel Paese africano. «La visita del segretario generale Onu Antonio Guterres a Bangui e a Bangassou ha avuto certamente degli effetti positivi sul processo di pace e riconciliazione in Centrafrica», ha detto Garofalo, secondo cui con l'accordo di giugno è possibile andare avanti e dimostrare che qualcosa di concreto può essere fatto.
Garofalo ha sottolineato l'importanza del programma di disarmo, che punta alla smobilitazione di 600 uomini dei gruppi armati entro la fine dell'anno
e al loro reintegro nelle forze armate nazionali e in altri programma civili. «I primi risultati concreti sono il disarmo di 200 elementi secondo le regole del progetto», ha affermato Garofalo, sottolineando che «questo successo iniziale sul disarmo può determinare la credibilità dell'intero processo e dimostrare che il programma è possibile e può funzionare». «Dialogo politico e ascolto delle istanze locali sono efficaci», ha quindi aggiunto il rappresentante di Sant'Egidio.
Altri interventi nel corso di questa sessione del Consiglio di sicurezza hanno fatto registrare un sostegno significativo al processo di pace, in particolare quello della Russia e quello del rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la Repubblica Centrafricana, Parfait Onanga-Onyanga.
«La situazione umanitaria nella Repubblica Centrafricana è una delle più drammatiche in Africa; oltre la metà della popolazione, 2,7 milioni di persone, dipende dall'assistenza internazionale per sopravvivere», ha detto il Ministro degli Esteri Angelino Alfano. «Per fronteggiare questa situazione - ha aggiunto il Ministro - abbiamo disposto, tramite la Cooperazione Italiana, un finanziamento di emergenza di 3 milioni di euro che verrà utilizzato per finanziare una serie di attività a forte impatto sociale che verranno realizzate dalle numerose organizzazioni della società civile italiana presenti nel Paese».



[ Paolo M. Alfieri ]