Anche a Catania ieri in marcia per l'eguaglianza contro la povertà

La giornata della pace

Della Pace che Papa Francesco ha affidato alle comunità ecclesiali, perché possa crescere e svilupparsi il dono della pace che Gesù porta a tutta l'umanità con la sua nascita e che diverse realtà ecclesiali della città, accogliendo l'invito del Pontefice, hanno voluto approfondire e celebrare con il partecipare numerosi e fraternamente insieme, la sera di Capodanno, alla "Marcia della Pace 2018 a Catania e per Catania" promossa dagli "Amici" a San Nicola" che con una nota della Rettoria della chiesa "San Nicola l'Arena" hanno chiarito lo scopo dell'iniziativa.
Il Papa ha voluto ricordare che la pace «è un'aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza» e gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Il Papa con spirito di misericordia, desidera che i cristiani abbraccino tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame o che sono costretti a lasciare le loro terre a causa di discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale. Ecco perché i cristiani sono chiamati a rivolgere anche sulla nostra città "uno sguardo di fede che scopra Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze... promuovendo la solidarietà, la fraternità, il desiderio di bene, di verità, di giustizia, in altre parole realizzando la promessa della pace".
Nel tardo pomeriggio si sono ritrovati radunati davanti all'ingresso dell'Anfiteatro in piazza Stesicoro: Amici a San Nicola, mons. Gaetano Zito rettore della chiesa monumentale San Nicola l'Arena e vicario episcopale per la cultura, Agesci CT 9 della parrocchia "Santa Maria della Salute" a Picanello, Comunità di Sant'Egidio, movimento pro Sanctitate, parrocchia Santissimo Crocifisso dei Miracoli, Locanda del Samaritano, Missionari Vincenziani, Pax Christi e altri laici cattolici.
Il prof Zito ha evidenziato il particolare significato che assume per Catania il luogo della partenza della marcia in memoria del martirio di sant'Agata. Prima del via si sono susseguiti vari interventi, tra questi quello del magistrato Sebastiano Mignemi per conto di Sant'Egidio e di un migrante, quindi via alla marcia, con fiaccolate al seguito, circa 25 cartelloni con tutti i paesi dove c'è conflitto e con la parola pace in tutte le lingue. Una sosta davanti alla Collegiata ha permesso l'intervento di un rappresentante di Pax Christi, di Abdelhafid Kheit, iman della comunità islamica di Sicilia e di un secondo migrante. In Cattedrale Emiliano Abramo, presidente di S. Egidio, ha introdotto la celebrazione della Messa.


[ Antonino Blandini ]