| 3 Febbraio 2011 |
Sant'Egidio «Da 43 anni attivi nel mondo» |
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ROMA — La Comunità di Sant'Egidio festeggia i suoi 43 anni e Benedetto XVI la incoraggia ad andare avanti nel suo lavoro a fianco dei poveri e per la pace in tante regioni del mondo. Lo ha fatto ieri durante l'udienza generale rivolgendosi ad un centinaio di vescovi «amici» di Sant'Egidio, che questa sera concelebreranno con il presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, una liturgia di ringraziamento nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. «Vi ringrazio tutti della vostra presenza e vi incoraggio a seguire con fedeltà Cristo e il suo Vangelo», ha detto il Papa rivolgendosi al gruppo guidato da monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e consigliere spirituale della Comunità fondata da Andrea Riccardi.
Nel rapporto annuale sulle attività di Sant'Egidio si legge che il 2010 è stato dedicato «principalmente all'Africa», anche attraverso il potenziamento del programma «Dream» per la prevenzione e la cura dell'Aids, che «ha toccato centomila persone in cura, con un milione di persone coinvolte, e la preparazione di 3500 professionisti». Mentre si registra il progressivo disinteresse dell'Occidente. «Servirebbe — denuncia Sant'Egidio — un'Europa, meno rinunciataria e meno bloccata solo dai problemi interni».
Sant'Egidio è oggi presente in 73 Paesi del mondo e conta oltre 60 mila persone a cui si devono aggiungere i migliaia che collaborano alle numerose iniziative a favore dei poveri, dalle «scuole della pace» per i minori delle aree più marginali alle iniziative di accompagnamento degli anziani in difficoltà fino alla promozione di una cultura dell'accoglienza verso rom, immigrati, etnie e minoranze sociali. Ma la Comunità è cresciuta in modo significativo anche a Roma e in Italia promovendo «la riconciliazione nella vita quotidiana delle grandi città, attraversate troppo spesso da intolleranza e frammentazione sociale».
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