«Vi ringrazio perché ci avete testimoniato due valori della vostra cultura e della vostra tradizione, che sono profondamente umani, e che noi, a volte, altra cultura, stiamo perdendo». C'era un profondo silenzio, la scorsa domenica pomeriggio, mentre il cardinale Angelo Bagnasco, pronunciava queste parole all'interno dell'edificio - una sorta di salone comune polivalente - nel quale i nomadi sinti del campo di Bolzaneto si riuniscono. Tra loro la «decana» del campo, Caterina, «nonna» di tutti i bambini del campo e Jason Orlando Held, 17 anni, giovane calciatore e promessa della Primavera del Genoa. In mezzo, un variegato mondo di ragazzi, uomini, donne, e bambini. Nessuno di loro, probabilmente, si sarebbe immaginato di ascoltare i ringraziamenti del cardinale. In precedenza il porporato aveva incontrato gli abitanti del campo e ascoltato le loro testimonianze. Storie di bambini accolti con amore, nonostante le evidenti difficoltà economiche. Racconti di momenti difficili, come un lutto recente che ha colpito la comunità. Testimonianze che hanno lasciato il segno. «Nella vostra comunità, tradizione, cultura - ha detto, infatti, il porporato ai presenti - i figli sono una grande ricchezza e questo non è scontato. C'è un insegnamento che tutti dovremmo raccogliere ossia che, nonostante le difficoltà materiali, da voi i figli sono accolti come un grande dono. Oggigiorno invece, talvolta, i figli sono considerati un limite, un peso». Inoltre, «per voi la vita in tutte le sue fasi è sacra e merita l'attenzione, non solo dei parenti stretti, ma della comunità intera anche se con grandi sacrifici». Nella nostra società, «invece non sempre la vita fragile, ferita, malata, che va verso il cielo, è considerata qualcosa di sacro che merita attenzione, cura e sacrificio da parte di tutti, non solo dei parenti, ma della comunità intera». E «questo è un altro valore che voi avete radicato ed è un grande messaggio per la cultura occidentale». «Per questo vi ringrazio - ha affermato - perché i vostri sono valori profondamente umani che noi a volte stiamo perdendo». Ha poi esortato i bambini presenti, «anche quando sarete laureati», a «non dimenticate mai cosa avete imparato qua» e quindi «a non dimenticare le vostre radici che sono importanti». Infine, in merito alle loro esigenze abitative, il porporato ha espresso l'augurio «di salvaguardare la vostra unità, che è un valore grande» insieme «al mantenimento della vostra identità» che ha «valori profondi». Nel campo di Bolzaneto, aperto nel 1988, vivono circa 140 sinti italiani, di origine piemontese, tra cui molti bambini. Vicino a loro ci sono numerosi volontari della Comunità di Sant'Egidio che, da oltre 25 anni, li assistono e li aiutano lavorando per la loro piena integrazione e per dar loro un futuro. La visita del cardinale rientrava tra quelle programmate nell'ambito della visita pastorale che il porporato sta compiendo al vicariato di Bolzaneto. Ieri mattina il cardinale Bagnasco ha dedicato la mattinata al mondo della scuola, recandosi presso l'istituto comprensivo del quartiere, e delle istituzioni, con la visita al municipio alla presenza delle autorità locali. Al termine della visita il porporato ha anche smentito ufficialmente l'esistenza di un «partito di Bagnasco». Rispondendo ai giornalisti presenti - che gli hanno chiesto un commento sull'editoriale di domenica del quotidiano Il Giornale firmato da Vittorio Feltri ed intitolato «Il Partito di Bagnasco» - il cardinale ha risposto con un sorriso: «Non esiste nessun partito di Bagnasco. Certamente sarebbe assurdo. Non ho altro da aggiungere».
Adriano Torti
|