Cinque giorni | 10 Februari 2011 |
Rogo al campo Rom - Ieri la veglia promossa dalla Comunità nella basilica di Santa Maria in Trastevere |
Roma - Sant'Egidio ricordai 4 fratellini |
Alla cerimonia hanno partecipato anche i genitori dei bambini rom morti domenica sera nell'incendio della loro baracca in un campo lungo la via Appia Nuova |
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La commozione è ancora forte per i quattro fratellini di etnia rom morti domenica sera nella baracca dove vivevano in un campo abusivo sull'Appia Nuova. La città è in lutto e ieri sera, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, il Cardinal Vicario di Roma, Agostino Vallini, ha raccolto l'invito di Sant'Egidio e ha trasformato la veglia di preghiera promossa dalla Comunità in un evento diocesano, e quindi dell'intera comunità ecclesiale romana. E' stata la Comunità di Sant'Egidio a predisporre questo momento di raccoglimento «per i rom e per i romani», in virtù della loro lunga frequentazione con i campi. Una azione che i volontari santegidini portano avanti in silenzio sin dagli anni '80 accogliendo ed incontrando gli "zingari" per dimostrare, come dice Paolo Ciani che del progetto è il responsabile, che «loro sono come noi, presso di loro si trova la stessa umanità e la stessa disumanità che tra gli italiani, nei campi c'è il buono e il cattivo», una scommessa fatta per rompere tutti i pregiudizi culturali nei loro confronti, e per spiegare agli italiani che i rom non sono alieni e nemmeno mostri. E soprattutto che non sono un fenomeno passeggero. «La situazione a Roma - ci spiega Ciani - è quella di una presenza ormai abbastanza radicata, con circa diecimila persone, in larga maggioranza minorenni (oltre la metà ha meno di 16 anni) e con condizioni molto differenti e non tutte di degrado» . Di questi, secondo le stime, circa seimila abitano i campi attrezzati e autorizzati, solo 1500 vivono in baraccopoli come quelle in cui sono morti i quattro bambini, e circa tremila («ma è difficile fare stime, perché giustamente non si possono fare censimenti su base etnica») vivono in appartamenti. La proposta di Sant'Egidio è quella di cominciare a ragionare sul lungo periodo, perché «molti di loro vivono qui da quarant'anni, come si può pensare che se ne vadano, o che siano qui di passaggio? », si chiede Ciani. La famiglia di Raul, Fernando, Patrizia e Sebastian, i quattro bimbi morti domenica sera, da quando è arrivata in Italia dieci anni fa, è stata sgombrata trenta volte. Troppe per farli sentire a casa.
Lucandrea Massaro
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