Marius è uno studente sedicenne al centro di un progetto piuttosto avventuroso: a quindici anni ha seguito un percorso di studi organizzato esclusivamente per lui da un gruppo di insegnanti volontari. Quando Stefano Pasta, della Comunità dal Egidio, ci ha chiesto di occuparcene ci ha spiegato che bisognava insegnargli a leggere, a scrivere e a far di conto nell'arco di otto mesi, perché questo era il tempo massimo per non perdere il treno dei corsi di formazione professionale.
La cosa poteva sembrare complessa, benché fattibile, ma lo era oltre le nostre aspettative perché Marius si esprimeva esclusivamente in lingua romanes, l'idioma del la sua famiglia e del suo popolo, la lingua dei rom. Era troppo grande per essere inserito nelle scuole elementari ma decisamente analfabeta per le scuole medie. Pazienza: che scommessa sarebbe stata altrimenti? Sapevamo che era fuggito dalla miseria di un villaggio romeno per cercare opportunità di vita. Poi la faccenda si è complicata anche perché abbiamo dovuto seguirlo negli spostamenti causati dagli sgomberi dei campi a Milano... C'è da dire che la determinazione di questo adolescente ci ha aiutati a proseguire comunque, infatti non abbiamo fatto nessuna fatica a fargli rispettare i nostri appuntamenti di studio: ricordo che un pomeriggio si è presentato bagnato fradicio, ma con i quaderni asciutti, per aver dormito in un giardinetto sotto l'acqua scrosciante di novembre, dopo l'ennesimo sgombero.
Ancora pazienza, la nostra scuola itinerante è continuata tra la sede Acli di via Conterosso e la biblioteca di via Valvassori Peroni, a Milano, dall'ottobre del 2010 a giugno del 2011, per 10 ore settimanali, di pomeriggio. Studente tenace e fiducioso, il nostro Marius Draganestj ha frequentato le lezioni nonostante, da due mesi, venisse da Pavia, dove tuttora vive in una casa abbandonata, per completare l'anno scolastico con i suoi insegnanti di sempre: se noi abbiamo avuto pazienza, lui ha dovuto trovare risorse interiori di ben più alto respiro. Sostenuto dal nostro affetto e da una nostra piccola borsa di studio ha potuto ancora proseguire sulla strada della sua personale emancipazione sino a tagliare il suo primo personalissimo traguardo: l'inserimento in una scuola di formazione professionale a settembre. Adesso ci sentiamo di ringraziare sia Stefano,della Comunità di al Egidio, che molti altri cittadini i quali , facendo rete con il loro sostegno, ci hanno permesso di realizzare questo piccolo ma concreto gesto di solidarietà.