ROMA. Una Messa nella basilica di San Giovanni in Laterano, giovedì sera, ha celebrato il 46° anniversario della fondazione della Comunità di Sant'Egidio. Vi hanno partecipato molti cardinali, oltre un centinaio di vescovi (tra cui Vincenzo Paglia, cofondatore nel 1968 insieme ad Andrea Riccardi della Comunità, e Matteo Zuppi, ausiliare per il settore Centro), rappresentanti di altre confessioni cristiane, ambasciatori, personalità delle istituzioni italiane e tanta gente comune: tutti accomunati, come ha detto nell'omelia l'arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana, che ha presieduto la celebrazione, da un «unanime sentimento» di «gratitudine a Dio per aver suscitato nella nostra città di Roma un'esperienza così viva di Vangelo».
Lunga la lista dei piccoli, grandi miracoli realizzati dalla Comunità, «approdo per tanti cercatori di Dio». «Sant'Egidio - ha proseguito monsignor Becciu - non si ferma di fronte alla povertà e al dolore. Penso al lavoro di solidarietà fatto a Roma, ma anche a quello nei Paesi più poveri del mondo, come la cura dei malati di Aids in Africa. Penso ancora alle iniziative per fermare le guerre e avviare processi di pace, per far incontrare religioni e culture diverse in un dialogo di amicizia e di stima reciproca».
Salutando l'assemblea, il presidente Marco Impagliazzo ha ricordato il «legame della Comunità con Roma, con la sua Chiesa e il suo vescovo, il Papa». Un legame stretto non solo da ragioni genealogiche, perché in questa città, quarantasei fa, l'allora cardinale vicario Ugo Poletti concedeva ad Andrea Riccardi e a don Vincenzo Paglia l'uso di un ex convento delle suore carmelitane nel cuore di Trastevere, ancora oggi sede della Comunità. «Roma - ha detto Impagliazzo - è il luogo dell'inizio, ma anche dell'estroversione della Comunità verso il mondo. L'incontro con Roma, con le sue periferie, con i suoi dolori, ci ha aiutato a capire il mondo. Roma ci ha aiutato ad avere uno sguardo universale». Fondata nel 1968, il 18 maggio 1986 il Pontificio Consiglio per i laici decreta l'erezione della Comunità di Sant'Egidio come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio. La Comunità raccoglie oggi oltre 60mila membri, tutti volontari, in 74 Paesi del mondo. Dal 1982, nel giorno di
Natale, la Comunità organizza il pranzo con i poveri: una tradizione che ha visto riunite attorno a più di 1.100 mense oltre 165.000 persone, di cui circa 22.000 carcerati. In Italia i pranzi di Natale sono stati 229 (111 solo a Roma). A Roma, a Genova, Napoli, Milano, in Spagna (a Barcellona e Madrid) e in Argentina (Buenos Aires), la Comunità pubblica Dove mangiare, dormire, lavarsi, una guida per chi è senza dimora, redatta con il contributo di chi vive per strada e della rete che si è creata tra le varie associazioni di assistenza. Solo nel 2013, in dieci paesi dell'Africa sub-sahariana, con il progetto Dream per la cura dell'Aids, Sant'Egidio ha assistito 225.000 persone, di cui 38 mila minori di 15 anni, con 22.500 bambini nati sani grazie al programma di prevenzione.
Ma Sant'Egidio, ha sottolineato in conclusione il presidente Impagliazzo, «non è una ong, né un'istituzione benemerita. Ma è il percorso umano ed evangelico di una comunità di donne e uomini che vogliono contribuire a rendere il nostro mondo migliore».