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6 Styczeń 2015

Al pranzo di Sant'Egidio

Panettone e barzellette. Proietti show a Rebibbia

 
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GIORNATA di festa, quella di ieri, per i detenuti della casa circondariale di Rebibbia. Dopo il pranzo di Natale con i carcerati a Regina Coeli, la comunità di Sant'Egidio ha deciso di organizzare un pranzo delle feste anche per quelli di Rebibbia. Al banchetto organizzato per 150 detenuti c'era anche uno dei più amati attori romani: Gigi Proietti. Pur con l'influenza e la voce bassa non ha voluto rinunciare all'evento di solidarietà.
L'artista romano, più volte applaudito dai reclusi con in prima fila i disabili del braccio G11, ha rallegrato il banchetto con barzellette e con un accenno di canzoni del suo repertorio. «I detenuti mi hanno riservato un'accoglienza così calorosa da risultare inspiegabile. Mi è venuta voglia - ha dichiarato Proietti - di fare una 'mandrakata' per tutti loro, perché vivano qui dentro al meglio. Questi ragazzi trasmettono un'energia incredibile».
Il menu prevedeva lasagne, polpettine al sugo, broccoletti ripassati, purè, frutta, dolce e le lenticchie, nella speranza che portino un anno di maggior fortuna ai detenuti. Presenti oltre a quelli del padiglione G11, anche gli altri del G8 - ribattezzato il "penalino" -, del G9 e del G12.
Il pranzo è stato aperto dal discorso del direttore della casa circondariale Mauro Mariani che, appellandosi alle forze sociali presenti al pranzo, le ha esortate a continuare l'azione di supporto al lavoro di recupero dei detenuti. «Spero che aumentino le occasioni di recupero sia attraverso il lavoro e sia con le attività presenti ora e quelle da far partire nel nuovo anno. L'ultima che abbiamo iniziato riguarda la produzione del caffè, con la nascita di "Caffè Galeotto" e sta impiegando ancora altri detenuti».
Nel locale dove si è tenuto il pranzo nei prossimi mesi dovranno lavorare un centinaio di ospiti di Rebibbia grazie ad un nuovo progetto. L'amministratore della casa circondariale ha continuato sottolineando l'importanza di questi appuntamenti per stare insieme e fare vita di comunità.
«È importante che in questi luoghi chiusi, ci sia chi venga da fuori per portare dentro íl mondo»». Queste le parole con cui il portavoce della comunità di Sant'Egidio, Mario Marazziti, ha commentato l'evento, sottolineando comunque le condizioni disumane in cui vivono ì detenuti e per cui più volte l'Italia è stata multata dall'Unione Europea.