Andrea Riccardi: Perché il comandante Fidel era così attento al mondo cristiano

Andrea Riccardi /Religioni e civiltà
A Castro interessavano il Papa e i cattolici in genere, perché interlocutori non schiacciati sulla globalizzazione capitalista

Fidel Castro, da poco scomparso a novant'anni, è stato uno dei pochi leader comunisti a incontrare tre Papi nel suo Paese. Il primo incontro, quello con Giovanni Paolo II, è stato un fatto storico. Il Papa era aureolato dalla fama di vincitore del comunismo nell'Est europeo, ma Fidel giudicò di grande interesse accoglierlo a Cuba. La stampa internazionale accese i riflettori sull'isola, come mai era avvenuto. Successivamente Fidel, non più capo di Stato, ha voluto incontrare Benedetto XVI (cui ha chiesto consiglio su alcune letture) e Francesco, che visitavano Cuba. Nonostante la sua coerenza ideologica, Castro ha avuto sempre un interesse particolare per il cristianesimo, non solo perché ha studiato dai fratelli cristiani e dai gesuiti all'Avana. Ha rivendicato come, a differenza di altri regimi comunisti, a Cuba non sia stato ucciso nessun prete a causa della rivoluzione.

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