Il Papa abbraccia l'imam di Al Azhar

«Il messaggio è l'incontro», ha detto ieri mattina Francesco ricevendo l'Imam di Al Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, massima autorità dell'Islam sunnita. Un messaggio diretto a chi? Anzitutto, come hanno confermato le parole pronunciate sempre nel pomeriggio di ieri dal cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin intervenendo ad Istanbul al primo Vertice umanitario mondiale, a coloro che credono che le soluzioni dei conflitti e dei problemi di sicurezza e sviluppo siano solo e soltanto militari. Piuttosto, esiste un Islam col quale si può dialogare che dice «no» alla violenza e al terrorismo. E finalmente, dopo alcuni anni di diffidenze, la millenaria università e moschea del Cairo torna a essere l'interlocutore privilegiato.
Il colloquio fra il vescovo di Roma e l'Imam egiziano, terminato con un caloroso abbraccio, è durato poco meno di trenta minuti. Un incontro «molto cordiale», ha sottolineato padre Federico Lombardi, tutto incentrato «sul tema del comune impegno delle autorità e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto della violenza e del terrorismo, la situazione dei cristiani nel contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente e la loro protezione».
Non è stato facile arrivare all'incontro di ieri. L'occasione l'ha fornita la Comunità di Sant'Egidio che ha organizzato per oggi a Parigi un incontro dal titolo "Oriente e Occidente. Dialoghi di civiltà". L'Imam, prima di passare da Parigi, ha deciso di dire di sì a un invito fattogli a febbraio da una delegazione vaticana giunta appositamente al Cairo. Da diverso tempo gli uomini del cardinale Jean-Louis Tauran, capo del Dialogo interreligioso, cercavano di ricucire lo strappo avvenuto nel gennaio del 2011. Allora Benedetto XVI, commentando gli attentati contro i cristiani copti, disse che c'era «l'urgente necessità per i governi della regione di adottare misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose». L'Egitto interpretò queste parole come un'ingerenza politica. Al Azhar, che male aveva digerito anche il discorso di Ratisbona del 2006, chiuse ogni rapporto con la Santa Sede.Tuttavia la diplomazia pontificia non si è arresa. Fino a ieri, quando, presente il segretario copto egiziano del Papa Yoannis Lahzi Gaid, Bergoglio ha regalato all'Imam la sua encilica ecologica "Laudato si", e un medaglione della pace.


[ Paolo Rodari ]