«Senza Liliana non avremmo il Memoriale»

La vita e la storia di Segre saranno un argine alla rimonta in Europa di nazionalismi e populismi

(....) E la commozione è forte nella comunità di Sant’Egidio che da oltre 22 anni è legata a Liliana Segre da una profonda amicizia. Fu Liliana, che aveva da poco iniziato a parlare come testimone della Shoah ai giovani nelle scuole, ad accendere i riflettori sul Binario 21. Quel luogo, prima tappa di una immane tragedia, era presente nelle sue testimonianze, che erano state raccolte tra i primi da Milena Santerini.
Ed è così che inizia l’avventura del Memoriale. Dalla visita e dalla riscoperta di magazzini sotterranei in progressivo disuso, a lungo utilizzati dalle vicine Poste per la spedizione pacchi. Alle spalle di quei magazzini appena illuminati da una luce al neon e polverosi ecco il binario 21, sprofondato nella pancia della Stazione Centrale. E c’era anche il rabbino Laras ai primi incontri che in quel luogo umido e polveroso anno dopo anno la Comunità di Sant’Egidio organizzò. La data era ed è oggi il 30 gennaio. Perché quello è il giorno in cui, nel 1943, una Liliana bambina fu caricata su un vagone merci e deportata ad Auschwitz con il padre. Dai lager tornarono solo 25 bambini italiani, Liliana era una di loro.
Una testimone. E sua è stata la proposta di aprire il Memoriale ai profughi, due anni fa. Sua la richiesta di scrivere a lettere cubitali la parola Indifferenza all’ingresso del memoriale.
Molte le reazioni alla nomina di ieri. «È un riconoscimento che, attraverso lei, va a onorare il ricordo delle vittime dei nazifascisti—ha scritto il sindaco Beppe Sala in un post consegnato a Facebook —. E che ricorda l’impegno di Milano, nel passato e ai giorni nostri. È «una nomina di grande importanza, che arriva a ridosso del Giorno della Memoria». Non manca la voce di Elena Cattaneo, come lei senatrice a vita: «La nomina a senatrice a vita di Liliana Segre porta con sé un fortissimo significato simbolico. Proprio in un periodo storico in cui nuovi nazionalismi e populismi percorrono con forza l’Europa, la vita e la storia della neosenatrice Segre nel cuore delle istituzioni repubblicane saranno di monito per chiunque fosse tentato di ignorare l’orrore che nel Novecento abbiamo vissuto. L’aver tenuto viva—conclude — la memoria storica di ciò che è stato con le nuove generazioni di studenti è uno straordinario merito sociale che il presidente Mattarella, con questa nomina, ha pienamente riconosciuto».
Liliana Segre è «una donna straordinaria che con generosità e intelligenza ha voluto tramandare alle giovani generazioni il ricordo di anni terribili affinché ciò non avvenga più—fa eco la vicepresidente del Partito democratico, Barbara Pollastrini —. La sua nomina a senatrice a vita è un onore per Milano e il riconoscimento a quei cittadini italiani che, come lei, furono abbandonati dal loro paese. In questi tempi in cui in molti vorrebbero riscrivere la storia e le responsabilità, la scelta di Mattarella assume un valore ancora maggiore. Una scelta per la quale, da milanese e italiana, lo ringrazio»