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7 Settembre 2015 16:30 | Palazzo dei Congressi - Pallati i Kongreseve

Intervento di Oded Wiener



Oded Wiener


Già direttore generale del Gran Rabbinato di Israele

Ho avuto il privilegio di partecipare a diverse conferenze della Comunità di Sant’Egidio ed è fuori questione il loro significativo contributo alla coscienza e alla comprensione tra le religioni e all’avanzamento verso un  mondo di pace, attraverso un dialogo produttivo e colloqui personali tra i leaders delle varie religioni. L’esistenza di questa importante conferenza esprime il desiderio che noi tutti condividiamo di raggiungere un mondo migliore in cui lo spirito deve prendere il posto della violenza, dell’aggressività e della forza.

Prima e oltre il desiderio di un mondo migliore libero dalla violenza c’è un comune denominatore che ci unisce e ci tiene insieme oggi, che è: credere in un solo Dio, e la coscienza che l’uomo non è una creatura indipendente e senza limiti, uno che è libero da limiti e critiche. Niente affatto!

Guardiamo alle nostre radici e vediamo quali insegnamenti possiamo trarne.

La Mishna e la Gemara nel trattato Sanhedrin ci insegnano la verità in questo contesto: L’uomo fu creato come un singolo individuo per insegnarci che chi distrugge una vita è come se distruggesse il mondo intero; e chi salva una vita salva il mondo intero” dato che il mondo intero fu creato da Adamo, che fu un singolo individuo.

“E anche per il bene della pace tra gli uomini, cosicché nessuna persona dovrebbe dire ad un’altra, “Mio padre fu più grande di tuo padre” – poiché tutti discendono da Adamo ed Eva.

“Un solo uomo fu creato per mostrare la grandezza di Dio, poiché un uomo stampa molti soldi da un unico stampo, ed essi sono tutti uguali, ma il Re dei Re ha stampato tutti gli uomini dallo stesso stampo di Adamo, ma nessuno è come il suo simile. Così come le loro facce differiscono così le loro opinioni – e tutti sono stati fatti dal Creatore e sono suoi figli”.

Queste descrizioni dell’origine dell’umanità sono di fondamentale importanza, con implicazioni per il dovere dell’uomo come essere umano di comportarsi in un modo che restituisce dignità all’immagine e allo spirito di Dio che sono dentro di lui, e l’immagine e lo spirito di Dio nel suo simile, qualunque sia la sua religione e le sue opinioni, qualunque sia la sua nazionalità. L’uomo è prima e principalmente un essere umano, e deve trattare il suo simile di conseguenza.

Inoltre, la Bibbia ci mostra anche come possono essere importanti le azioni di un leader religioso, considerata l’influenza che ha sul suo gregge, sulla sua generazione o addirittura sul mondo intero.

Abramo, il padre della civiltà moderna, fu un uomo di carità, di fede, di visione e azione, la cui tenda era sempre aperta in tutte le quattro direzioni per sfamare l’affamato e il bisognoso, a prescindere dalla loro religione o vedute, in tal modo fu in grado di riuscire a raccogliere tutte la gente più vicino al Padre che è nei cieli.

Questa è, a quanto pare, la ragione per cui il Signore Onnipotente decise di scegliere Abramo a guidare, avanti a tutti, l’Umanità.

Una delle cause centrali della violenza nel nostro mondo consiste nel tentativo di forzare altri ad adottare credi e opinioni attraverso la forza brutale fisica. Senza un impegno spirituale e una disponibilità ad accettare un credo o religione, nessuna venerazione di Dio è possibile, e non c’è nessun senso nel forzare lui o lei ad accettare qualcosa in cui loro non credono – senza la loro propria libera volontà.

Dobbiamo evidenziare che l’uso della violenza e dell’aggressione da parte di un credente è in chiara e assoluta contraddizione rispetto alle vie di Dio.

Noi non cerchiamo una cooperazione che è basata sulla paura, la paura di un terrore sfrenato che attacca uomini, donne e bambini innocenti, apparentemente portato avanti nel nome di Dio; o la paura di leaders estremisti che hanno la capacità di conseguire il potere nucleare attraverso il quale loro possono minacciare di distruggere chiunque nel mondo non sia d’accordo con loro.

Una delle risoluzioni più importanti, di significativa importanza storica e morale che abbiamo preso nel corso del nostro dialogo con i rappresentanti del Vaticano fu la seguente:

“Come leaders religiosi di comunità religiose, abbiamo una straordinaria responsabilità per l’educazione delle nostre comunità ed in particolare delle giovani generazioni a rispettare la santità della vita umana. Noi non dovremmo permettere alcun omicidio nel nome di Dio che domanda “Non uccidere”. Il fanatismo, la violenza sono un’offesa alla religione e contraddicono la fede in Dio, il Creatore dell’uomo, che ha a cuore  l’umanità che ha creato. Nessun leader religioso dovrebbe giustificare il terrorismo ovunque nel mondo. Noi dovremmo tutti unire le nostre energie verso la costruzione di un mondo migliore per la vita, la fratellanza, la giustizia, la pace e l’amore tra tutti.

Il ruolo delle persone di fede e specialmente dei leaders religiosi è quello di essere la bussola morale e la coscienza del mondo, per sottolineare il valore sublime della vita e svegliare l’umanità con un grido di protesta di fronte ad ogni omicidio, ingiustizia o male, per non permettere a leaders politici e nazionali di sprofondare nell’indifferenza; Loro (i leaders religiosi) devono condannare i terroristi che nel nome di Dio o della religione uccidono innocenti e minano l’ordine divino nel mondo. Solo una ferma, immediata ed inequivocabile risposta può impedire a queste persone di portare avanti i loro piani crudeli.

È molto importante ricordare che la riconciliazione è la torcia che dobbiamo portare con orgoglio e senza paura. Non è nascosto il fatto che da tutte le parti c’è una forte resistenza alla riconciliazione e al dialogo tra ledears spirituali e religiosi, che in casi estremi è accompagnato da minacce o tentativi di boicottaggio e rimozione dal campo e del consenso.

Come possiamo noi condannare questo fenomeno e affrontarlo? I leaders religiosi e le loro vedute sono di singolare importanza e condizionano fortemente il mosaico interreligioso. In molti eventi abbiamo sperimentato che laddove politici e statisti hanno fallito, i leaders religiosi sono riusciti a spegnere o calmare vari gruppi. Se c’è un grande pericolo nel rafforzamento del fondamentalismo è il rischio di essere trascinati in una guerra religiosa la cui fine non può essere prognosticata.

C’è uno splendido saggio di Rabbi Kook, fondatore del Gran Rabbinato di Israele, sul tema della pace. L’idea principale espressa è quella che proprio come la bellezza della melodia in un coro o in un orchestra non viene da voci identiche ma dalle dissimili e varie voci che confluiscono insieme armoniosamente, allo stesso modo la verità e la pace universale sarà costruita da diversi pensieri e prospettive, da varie opinioni e metodi, ciascuno dei quali ha un posto e un’importanza nell’armonia della vita. Ed è proprio questa unione di forze, contrasti e opposti che sostiene la pace con maggior forza, bellezza e perfezione. Coloro che favoriscono il dialogo e la pace dovrebbero rispondere positivamente a ciascun idea, opinione o emozione senza arroganza e negando l’altro.

Essi vedono il buono e il positivo in ciascuna persona, nazione o gruppo etnico.

Il buio e la violenza non possono essere scacciate con bastoncini, ma certamente neanche con coltelli o pistole.

Una piccola luce respinge molto buio! La luce della fede e la luce dell’azione positiva da parte dei leaders religiosi, attraverso un vivente e dignitoso esempio personale aiuterà a respingere il buio e il male nel mondo.

Noi siamo impegnati a cooperare per promuovere valori religiosi comuni, la pace con verità e amore.

Se il messaggio al mondo che emerge da qui oggi è il bisogno vitale del dialogo e della conoscenza reciproca, avrà un valore importantissimo. Se noi preserviamo e salvaguardiamo l’immagine di Dio in noi.

Se noi ricordiamo che “siamo tutti figli di un unico uomo”, e se “ciascuna persona aiuterà il suo simile e rafforzerà suo fratello” allora la profezia di Isaia verrà realizzata “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci;una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione, non impareranno più l'arte della guerra”. Grazie
 

#peaceispossible
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