PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno

Memoria di Gesù crocifisso

Memoria di santo Stefano (+1038), re di Ungheria. Si convertì al Vangelo e promosse l'evangelizzazione nel paese. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 16 agosto

Memoria di santo Stefano (+1038), re di Ungheria. Si convertì al Vangelo e promosse l'evangelizzazione nel paese.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro di Giosuè 24,1-13

Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele a Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo:
"Così dice il Signore, Dio d'Israele:
"Nei tempi antichi i vostri padri, tra cui Terach, padre di Abramo e padre di Nacor, abitavano oltre il Fiume. Essi servivano altri dèi. Io presi Abramo, vostro padre, da oltre il Fiume e gli feci percorrere tutta la terra di Canaan. Moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. A Isacco diedi Giacobbe ed Esaù; assegnai a Esaù il possesso della zona montuosa di Seir, mentre Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
In seguito mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con le mie azioni in mezzo a esso, e poi vi feci uscire. Feci uscire dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mar Rosso, ma essi gridarono al Signore, che pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; sospinsi sopra di loro il mare, che li sommerse: i vostri occhi hanno visto quanto feci in Egitto. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto. Vi feci entrare nella terra degli Amorrei, che abitavano ad occidente del Giordano. Vi attaccarono, ma io li consegnai in mano vostra; voi prendeste possesso della loro terra e io li distrussi dinanzi a voi. In seguito Balak, figlio di Sippor, re di Moab, si levò e attaccò Israele. Mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse. Ma io non volli ascoltare Balaam ed egli dovette benedirvi. Così vi liberai dalle sue mani.
Attraversaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Vi attaccarono i signori di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Ittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei, ma io li consegnai in mano vostra. Mandai i calabroni davanti a voi, per sgominare i due re amorrei non con la tua spada né con il tuo arco. Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele con gli anziani e ricordò loro tutta la lunga storia di salvezza, da Abramo, ai patriarchi a Mosè e a tutto il cammino nel deserto fino alla terra che ora abitavano: «Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato» (13). Questa pagina ci esorta a non dimenticare mai la storia di amore di Dio, della quale noi oggi godiamo i frutti. Ricordarla ci libera dalla tentazione dell'orgoglio, che così facilmente ci porta a pensarci padroni di quel che in verità abbiamo ricevuto in dono, appunto, gratuitamente. La memoria ci aiuta a comprendere quanto siamo frutto di un amore tanto più grande di noi. E che quel che abbiamo non inizia con noi stessi, come l'egocentrismo porta a credere. Dio non vuole umiliare il popolo di Israele. Spesso gli uomini pensano che gli altri siano contenti con il protagonismo, che trovino così la loro soddisfazione. La vera felicità è nel ricordare l'amore con cui sono circondati. E il vero protagonismo non è l'affermazione di se stessi, ma corrispondere all'amore ricevuto, comprenderlo e lasciarsi travolgere da esso. Anche Gesù dirà ai suoi che senza di lui non possono fare niente. Non li umilia. Ma fa sentire loro quanto sono amati! Dio ricorda anche che quello che il popolo ha non è frutto del suo coraggio, della sua forza. Quando il popolo di Dio confida nelle proprie forze come qualsiasi altro popolo, si ritrova perdente. La vera forza di Israele è l'amore di Dio e la sua protezione. Nella esperienza cristiana gli ultimi mietono dove non hanno seminato, raccolgono frutti che altri hanno desiderato. Comprenderlo e ricordarlo ci libera dalla pretesa di vantare meriti e di pretendere riconoscimenti. Nella vita della fraternità tutti godiamo dei frutti che pur non avendo generato sono un patrimonio comune. Tutto è dono e solo questo ci rende davvero felici.