PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera per la Pace
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera per la Pace

Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per la pace. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera per la Pace
lunedì 21 giugno

Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per la pace.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Matteo 7,1-5

Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: "Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio", mentre nel tuo occhio c'è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù esorta i discepoli a non giudicare. E il motivo è semplice: così neppure voi sarete giudicati. Il termine giudicare qui è inteso nella sua accezione negativa: ossia nel senso di condannare. L'affermazione di Gesù è netta e grave, perché riguarda anche il giudizio finale: Dio pronuncerà il suo giudizio su di noi allo stesso modo con cui noi lo formuliamo sugli altri. Chi vuole un giudizio generoso e misericordioso, deve usare generosità e misericordia verso i fratelli. Al contrario, chi giudica in modo freddo o addirittura malevolo riceverà lo stesso trattamento da parte di Dio. La ragione della severità di Gesù sta nel fatto che la condanna definitiva di un uomo abolisce ogni speranza che possa cambiare. Altro è il pensiero di Dio: "Non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta dalla sua malvagità e viva" (Ez 33,11). Gesù scende nelle profondità dell'animo umano per sradicare l'abitudine ad essere indulgenti con se stessi e duri con gli altri. Nel regno di Dio gli uomini non si condannano tra di loro. Regna piuttosto la misura larga di Dio. Gesù, con una immagine plastica, smaschera quell'abitudine violenta che spinge a condannare gli altri per la "pagliuzza" che hanno nell'occhio e ad essere indulgente nel tollerare la "trave" nel proprio. L'attitudine a condannare sgorga da un cuore che non vede se non il proprio "io". Il Vangelo chiede a ogni discepolo di essere attento all'altro con amore e quindi anche con giudizio perché possa crescere nella sequela di Gesù. Mentre si deve evitare il giudizio di condanna si richiede quel discernimento per aiutarci vicendevolmente a crescere nella conoscenza di Gesù, nell'amore fraterno e nella missione del Vangelo. La correzione fraterna è tale perché nasce dall'amore e non dal disinteresse. Gesù chiede di aiutarci nella sequela del Vangelo, amandoci gli uni gli altri e comunicando a tutti il suo amore.