Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal vangelo di Matteo 8,1-4
Scese dal monte e molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi". Tese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio: sii purificato!". E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: "Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro".
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Gesù ha appena terminato di pronunciare il discorso della montagna, davanti a una grande folla. È stato un discorso lungo, iniziato capovolgendo regole e consuetudini. Ha chiamato beati i poveri, gli afflitti, i miti e quelli che hanno fame e sete di giustizia. Ora scende dalla montagna, come Mosè scese dal monte, e continua a guardare con commozione e simpatia quella folla, mentre gli si stringe attorno come alla ricerca di una guida, di un pastore. Ed ecco venire incontro a Gesù un lebbroso che gli si inginocchia davanti. È un incontro imprevisto, di quelli per cui spesso proviamo fastidio perché disturba le nostre abitudini o i nostri piani e che magari dà fastidio anche a chi ci sta accanto. Gesù ci insegna a entrare in mezzo alla folla, facendoci prossimi a tutti, senza guardare con diffidenza i tanti che si avvicinano a noi. Quel lebbroso è un uomo disprezzato che nessuno ha potuto (o voluto) aiutare. Finalmente trova qualcuno che non solo non lo caccia via, ma lo ascolta. E lui, certamente stupito ma anche fiducioso, gli chiede di essere guarito: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi!". È una preghiera semplice, ma piena di fede: "Se tu vuoi". Gesù, che più tardi dirà ai discepoli "bussate e vi sarà aperto", apre subito la porta della sua misericordia, stende la mano, tocca il lebbroso e gli parla. E la lebbra scompare. Gesù non ha timore di fermarsi di fronte a quel malato: se ne prende cura, lo tocca e gli dice parole di affetto. Così lo guarisce. Gesù mostra ai discepoli come stare accanto a chi ha bisogno, come prendersi cura di lui. È questo il senso dell'ascolto, della mano che lo tocca, delle parole che gli rivolge. E afferma chiaramente qual è la volontà di Dio: "Lo voglio: sii purificato". Questa dev'essere sempre anche la volontà dei discepoli e di ogni comunità cristiana. Se Gesù ci insegna come accogliere, nello stesso tempo, attraverso questo lebbroso, ci insegna come noi dobbiamo stare davanti a lui: siamo tutti come quel lebbroso. Stendiamo la mano verso di lui ed egli ci guarisce.