PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera per i Malati
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera per i Malati

Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per i malati. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera per i Malati
lunedì 6 febbraio

Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si prega per i malati.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro della Genesi 1,1-19

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: "Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque". Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie". E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: "Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Inizia oggi la lettura del libro della Genesi, il primo libro della Bibbia. La liturgia della Chiesa ripropone nei primi undici capitoli il pensiero di Israele davanti al creato e all'umanità. Questo libro non fu il primo a essere stato scritto. Venne redatto dopo il periodo dell'esilio a Babilonia. In quel momento il popolo di Israele avviò una profonda riflessione sulla sua storia passata per poter trovare una spiegazione al senso stesso della sua esistenza come popolo. E mentre rifletteva su questo, trovò risposte anche alle numerose domande sul senso stesso della creazione, sul senso dell'esistenza, sul mistero del male presente nella vita umana, sul senso della morte e altro ancora. La narrazione si apre mostrando la forza della Parola. Dio crea con la sua parola: Dio parla e il mondo esiste. Il brano proposto parla del quarto giorno, il giorno della creazione del sole, della luna e delle stelle, per fare "luce" nel firmamento e perché gli astri fossero "segni per le feste, per i giorni e per gli anni". Siamo nel centro della creazione che si sviluppa in sette giorni. Infatti, benché già nel primo giorno venga creata la luce, è solo nel quarto giorno che essa inizia ad esistere e avere un senso per la creazione. Se per un verso è vero che la luce e le tenebre servono per distinguere il giorno dalla notte, esse sono create soprattutto - è questo ciò che l'autore sacro vuole sottolineare - per regolare il tempo dell'uomo perché accolga il ritmo di Dio, ossia "le feste" liturgiche. Senza la festa - lo si vedrà meglio nel "settimo giorno", il sabato -, la creazione non raggiunge il suo compimento. C'è una grande differenza tra il tempo dell'orologio e il "tempo di Dio", come appare già in questa pagina. L'essere umano può essere padrone di tutto, ma il tempo non è totalmente suo. In una società come la nostra, che sta perdendo il senso e il valore della festa, questo racconto ci richiama a non mettere al centro di tutto il nostro fare, il nostro operare. È decisivo per noi e per la società accogliere nello scorrere delle giornate il tempo di Dio per evitare soprusi, violenze, oppressioni di ogni genere. Il tempo di Dio salva il tempo dell'uomo.