Memoria di san Carlo Lwanga (+1886) che assieme a dodici compagni subì il martirio in Uganda. Leggi di più
Memoria di san Carlo Lwanga (+1886) che assieme a dodici compagni subì il martirio in Uganda.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal libro del Siracide 51,12-20
tu infatti mi salvasti dalla rovina
e mi strappasti da una cattiva condizione.
Per questo ti loderò e ti canterò,
e benedirò il nome del Signore.
Quand'ero ancora giovane, prima di andare errando,
ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera.
Davanti al tempio ho pregato per essa,
e sino alla fine la ricercherò.
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede s'incamminò per la via retta,
fin da giovane ho seguìto la sua traccia.
Chinai un poco l'orecchio, l'accolsi
e vi trovai per me un insegnamento abbondante.
Con essa feci progresso;
onorerò chi mi ha concesso la sapienza.
Ho deciso infatti di metterla in pratica,
sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno.
La mia anima si è allenata in essa,
sono stato diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mie mani verso l'alto
e ho deplorato che venga ignorata.
A essa ho rivolto la mia anima
e l'ho trovata nella purezza.
In essa ho acquistato senno fin da principio,
per questo non l'abbandonerò.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Lo scopo della vita è la ricerca della sapienza. E l'ascolto della Scrittura è il modo concreto di trovarla. La Scrittura, letta e rapportata alla vita, meditata e vissuta, è la fonte da dove prendere l'acqua che zampillerà per la vita eterna. Non è possibile vivere senza ascoltare la Parola di Dio. Questa è l'esperienza dell'uomo saggio, che conosce il peso ma anche le gioie che riempiono i suoi giorni. Infatti, la sapienza non è un dato acquisito per sempre, essa si nutre della fedeltà nel camminare con il Signore. L'esempio dei discepoli di Emmaus è illuminante: essi all'inizio camminavano tristi e disorientati. Quando Gesù si mette in mezzo a loro e spiega loro il senso delle Scritture, si sentono via via scaldare il cuore nel petto mentre lo ascoltano con attenzione, e il loro cammino si fa sempre più sapiente. C'è bisogno di mettersi all'ascolto delle Scritture quotidianamente. Esse vanno accolte ogni giorno come se fossero il pane spirituale per il cuore e per la vita. È qui la vera sapienza: ascoltare quotidianamente la Parola di Dio. Nella conclusione del libro, il saggio Ben Sira scrive: "Il Signore mi ha dato come mia ricompensa una lingua e con essa non cesserò di lodarlo" (v. 22). La lode a Dio è un vero rendimento di grazie per il dono che abbiamo ricevuto. Dopo il viaggio della vita il saggio contempla quello che gli è capitato e si accorge che la Parola lo ha guidato sin dall'inizio del suo cammino.