Corriere della Sera - Ed. Roma | September 17 2009 |
Il progetto - L'ospedale Forlanini, con le aziende di Commercity, partecipa all'iniziativa «Non solo tetto» |
La Capitale degli «homeless» |
I senza fissa dimora a Roma sono 6.000, il 60% è straniero |
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Offrire abbigliamento e generi di prima necessità soprattutto per difendere i senza tetto dalla prossima emergenza freddo. E' lo scopo del progetto «Non solo tetto», promosso da Commercity, dall'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e presentato ieri nell'aula «Belli» del Forlanini.
Commercity «città della distribuzione», che sorge nei pressi della Fiera di Roma, e del commercio all'ingrosso, coinvolgerà 170 aziende di vari settori merceologici per fornire all'azienda ospedaliera, attraverso la mediazione di associazioni come la Croce Rossa e la Comunità di S.Egidio, diversi materiali di consumo, abbigliamento e generi di prima necessità per i senza fissa dimora, che saranno così aiutati anche dopo qualsiasi eventuale intervento medico al S.Camillo-Forlanini.
Il progetto è stato presentato, tra gli altri, dal direttore generale dell'azienda ospedaliera, Luigi Macchitella, da Valter Vomiero, consigliere delegato di Commercity, e da Giovanna Natalucci, dirigente delle relazioni con il pubblico. L'azienda S.Camillo-Forlanini si occupa da tempo degli «homeless», con una «Casa» dedicata a loro. Un impegno nato per caso nel corso di una ristrutturazione di alcuni fabbricati dell'azienda. Qui, qualche anno fa, nei fabbricati sotterranei dell'ospedale sono stati scoperti i rifugi di 60 senza tetto, tra cui intere famiglie, che erano stati curati nell'ospedale. Da questa scoperta è nata una «Casa dedicata agli homeless», di 120 metri quadri, che ha ospitato finora 197 persone, di cui oltre la metà sono italiani. A Roma vivono circa 6mila «senza fissa dimora», 4mila dormono ogni notte in strada, mille sono ospiti nei centri di accoglienza notturni del Comune e delle associazioni di volontariato, altri mille ancora occupano ripari di fortuna (fabbricati fatiscenti, baracche, ecc.)
Ma su 32mila stranieri senza fissa dimora molti sono laureati, tanto che il 37% hanno chiesto di imparare l'italiano. Sono i dati dell'Osservatorio della Comunità di S.Egidio, riferiti dal direttore del servizio tecnico riabilitativo del Forlanini ed esponente della Comunità di S.Egidio, Stefano Capparucci. «Sono tanti - ha spiegato - gli stranieri che si rivolgono alla scuola di italiano della Comunità di S.Egidio. Di questi, su 32mila che l'hanno frequentata, 1'86% aveva già 11 anni di scolarità».
Maria Rosaria Spadaccino
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