PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 5 luglio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Matteo 9,14-17

Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: "Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?". E Gesù disse loro: "Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

I discepoli di Giovanni, che conducevano una vita più austera rispetto a quella dei discepoli di Gesù, lo interrogano direttamente su tale diversità: “Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. Sappiamo bene che il digiuno aveva un posto preminente nella pietà farisaica, come in quella dei discepoli di Giovanni. E questo per affrettare la venuta del Regno. In altre parti il Vangelo rimprovera l’ostentatezza farisaica, ma qui si parla unicamente della pratica del digiuno. I farisei lo interrogavano solo per giudicarlo, per coglierlo in fallo e screditarlo. I discepoli di Giovanni chiedono per comprendere. Non dobbiamo mai vergognarci di farci aiutare da Gesù. Il maestro risponde con l’immagine della venuta dello sposo e paragona i discepoli agli amici dello sposo che preparavano e partecipavano alle nozze che, ovviamente, dovevano essere un momento di grande festa. E in effetti Gesù al suo passaggio creava un clima nuovo, di allegria, di festa, appunto, come quella che si faceva al momento del matrimonio. Con Gesù era venuto tra gli uomini il vero “sposo”, o meglio il Salvatore degli uomini. Per questo a far festa erano i discepoli e i poveri, i malati e i peccatori. Tutti infatti sentivano di essere liberati dalla schiavitù del male. E questo avveniva in una lotta che non aveva requie. Per ora potevano essere gioiosi. Comunque, avverte Gesù, verranno i momenti difficili. Verranno per lui stesso; in questo accenno si intravedono i giorni della passione. Così pure verranno per i discepoli e per le comunità. Come non pensare alle innumerevoli persecuzioni che si abbattono ancora oggi sui discepoli di Gesù? Allora, durante i giorni difficili, i discepoli “digiuneranno”, aggiunge Gesù. Ma prima è necessario vestirsi a festa e bere il vino della misericordia; questo renderà forti anche nei momenti difficili. Gli otri vecchi di cui parla Gesù sono gli anchilosati schemi mentali e religiosi di sempre. L’amore evangelico richiede cuori nuovi, ossia liberi da schemi e pregiudizi naturali, per accogliere l’amore stesso di Dio. Le guide religiose di Israele non poterono sopportare la novità di un messaggio che era troppo nuovo per categorie vecchie. Pensiamo anche a noi, oggi. La resistenza alla novità della Parola di Dio significa chiudersi allo Spirito per attaccarsi a tradizioni spesso caduche, magari facendoci scudo di ciò che è sempre stato fatto e sempre stato pensato. Il Vangelo dell’amore ci libera da chiusure e ristrettezze per coinvolgerci negli orizzonti larghi di Dio.