PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno

Vigilia del giorno del Signore

Memoria di sant'Antonio delle grotte di Kiev (+1073). Padre dei monaci russi, insieme a san Teodosio, è considerato il fondatore del Monastero delle Grotte.
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Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 23 luglio

Memoria di sant'Antonio delle grotte di Kiev (+1073). Padre dei monaci russi, insieme a san Teodosio, è considerato il fondatore del Monastero delle Grotte.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Geremia 7,1-11

Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: "Férmati alla porta del tempio del Signore e là pronuncia questo discorso: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che varcate queste porte per prostrarvi al Signore. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Rendete buone la vostra condotta e le vostre azioni, e io vi farò abitare in questo luogo. Non confidate in parole menzognere ripetendo: "Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!". Se davvero renderete buone la vostra condotta e le vostre azioni, se praticherete la giustizia gli uni verso gli altri, se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargerete sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia dèi stranieri, io vi farò abitare in questo luogo, nella terra che diedi ai vostri padri da sempre e per sempre.
Ma voi confidate in parole false, che non giovano: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate davanti a me in questo tempio, sul quale è invocato il mio nome, e dite: "Siamo salvi!", e poi continuate a compiere tutti questi abomini. Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio nome? Anch'io però vedo tutto questo! Oracolo del Signore.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Tempio di Gerusalemme, costruito dal re Salomone, era diventato il cuore del rapporto del popolo di Israele con Dio. Era il luogo di preghiera e soprattutto del sacrificio. In quel recinto santo il credente entrava in comunione con il Signore, lo ringraziava per i benefici ricevuti e riceveva il perdono del peccato. Geremia richiama una verità antica della fede di Israele e presente costantemente nei profeti: il Tempio non è un luogo dove si consuma un culto esteriore, non corrispondente alla vita. I profeti, a partire da Isaia (cap. 1) e poi con Osea (6,1-6) e Amos (4,4-5), affermano che Dio non gradisce sacrifici e preghiere da uomini le cui le cui mani sono macchiate di sangue. Violenza e ingiustizia non vanno d'accordo con la frequentazione della casa di Dio. Come dirà Gesù: "Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore', entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Mt 7,21). La comunione con Dio, che si stabilisce nel Tempio, implica una vita che si misura sull'ascolto della sua parola e non di se stessi. Si rischia talvolta di accontentarsi di una fede disincarnata, che non diventa vita e amore per il prossimo, che non lotta per la giustizia, che non cambia il cuore e la storia. Non bastano né le devozioni né una preghiera tutta misurata su se stessi. Il Tempio è il luogo della comunità, del popolo di Dio. Lì non siamo soli. La fede cristiana, che ha le sue radici in quella di Israele, non è un affare privato tra il singolo e Dio, come se gli altri non c'entrassero. Per questo la fede talvolta è astratta, non tocca la vita, la quotidianità, perché è un affare privato, che ognuno si gestisce da solo, senza il conforto e la correzione degli altri. Geremia, riportando la voce del Signore, aggiunge: "Rendete buone la vostra condotta e le vostre azioni, e io vi farò abitare in questo luogo". Questo comando si realizza in una vita che si nutre della Parola di Dio, che si occupa dei poveri ("non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova"), che si misura con la fede degli altri, che non si abbandona all'idolatria. Non si è discepoli senza mettere in pratica i comandamenti del Signore, senza cercare insieme la via della giustizia e dell'amore.