PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 23 giugno


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Matteo 6,24-34

Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

«Non potete servire Dio e la ricchezza», dice Gesù ai suoi discepoli. È un avvertimento che vale per tutti. Gesù personifica la ricchezza (il termine mamonas è la forma grecizzata dell'aramaico mamona che significa appunto "ricchezza") che si comporta come un padrone assoluto che non lascia scampo. È un vero e proprio dittatore anche se non ha un volto e, ovviamente, un'anima. È una dittatura implacabile che ruba l'anima a chi le si assoggetta. Ed è all'origine dei conflitti, dei disordini, degli odi e delle guerre che ancora oggi continuano a rendere amara la vita degli uomini. Il Signore è amore che chiede una libera risposta da parte dell'uomo. Gesù sa anche che, se ci si lega a Dio, si crescerà nell'amore, nella giustizia e nell'impegno a lottare per la libertà e il progresso di tutti, nessuno escluso, a partire dai più poveri. Per questo non è possibile servire assieme Dio e la ricchezza, il Vangelo e il denaro. Il cuore non può dividersi. La pretesa di un amore esclusivo da parte del Signore, la vive lui stesso nei rapporti con gli uomini. Egli è un Dio geloso, ma non solo per sé; è geloso anche per noi, non accetta che siamo divorati dal male. Per questo, come scese a liberare Israele dalla schiavitù del faraone, con un amore ancor più forte ha inviato il suo Figlio per liberarci dal peccato e dalla morte. Affidarsi a Dio significa perciò essere liberi dalla schiavitù delle cose, sapendo che egli non ci farà mancare nulla. Spesso l'affanno per le cose della terra, ossia di ciò «che mangerete o berrete... per il vostro corpo, di quello che indosserete» si insinua nella nostra vita sino a possederci. Le difficoltà del lavoro, di un guadagno giusto e meritato non poche volte si trasformano in ansia per noi e per chi ci è vicino. Il Signore non invita all'ozio. «Chi non lavora neppure mangi», scrive l'apostolo Paolo. Ma è necessario rimanere nella fiducia piena che il Signore Dio conosce la nostra vita e desidera il bene per noi. E il bene non significa affatto quantità di beni. Il Signore è un Padre vero che ha cura dei suoi figli e provvede alle loro necessità. E se molti restano senza cibo e senza vestito è perché altri non cercano il regno di Dio e la sua giustizia, ma solo il proprio tornaconto. La vera preoccupazione dei discepoli, dice Gesù, deve essere quella del Regno, ossia della comunicazione del Vangelo, della edificazione della comunità e del servizio verso i poveri. Il discepolo che cerca questa "giustizia", che è quella del Regno, è sostenuto e difeso dal Signore in tutta la sua vita.

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