PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 30 marzo


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal libro del profeta Osea 6,1-6

"Venite, ritorniamo al Signore:
egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare,
e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia d'autunno,
come la pioggia di primavera che feconda la terra".
Che dovrò fare per te, Èfraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all'alba svanisce.
Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocausti.

 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Ieri abbiamo ascoltato l'esortazione del profeta a Israele perché ritornasse al Signore. Oggi c'è la decisione di Israele per intraprende la via del ritorno: «Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percossi ed egli ci fascerà» (v. 1). Il cammino di conversione e di ritorno al Signore non nasce da noi, dal desiderio di una perfezione personale. Già nella decisione di tornare vi è la consapevolezza che è il Signore che ci salva, che ci guarisce, che ci sostiene. Il suo giudizio è di perdono, non di condanna. Questa certezza accompagna chi si pente del peccato. Il profeta sembra poi indicare la necessità di un itinerario. Il perdono e la stessa guarigione non è un fatto automatico, richiede una progressione, un cammino fatto di consapevolezza, di esame, di decisioni da prendere, di abitudini da lasciare. Potremmo dire che è il tempo della quaresima. Il testo parla di due giorni di attesa e poi del terzo giorno per rialzarsi e intraprendere un nuovo cammino. Nella tradizione spirituale della Chiesa possiamo ritrovare tante indicazioni in questo senso. La conversione non è un fatto istantaneo ma, appunto, un itinerario che si snoda lungo i giorni. Certo, è bene sentire l'urgenza di cambiare e di camminare sulle vie del Signore. Il profeta fa dire: «Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra» (v. 3). È a dire che non possiamo indugiare, non possiamo perdere tempo e neppure rimandare. È questo il tempo opportuno. Del resto l'aurora non ritarda e neppure la primavera aspetta. C'è urgenza di cambiare il cuore perché il Vangelo deve essere annunciato, perché i poveri attendono, perché il mondo ha bisogno di una parola di speranza. Non conta allora di essere perfetti, ma di essere missionari, di sentire l'ansia di cambiamento per sé e per il mondo. È questo quel che vuole il Signore. E fa di tutto per farcelo capire. Di qui l'interrogativo del Signore: «Che dovrò fare per te, Efraim, che dovrò fare per te, Giuda?» (v. 4).