PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno

Vigilia del giorno del Signore

Inizia la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare della Chiesa cattolica. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 18 gennaio

Inizia la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare della Chiesa cattolica.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal primo libro di Samuele 9,1-4.17-19.26; 10,1

C'era un uomo della tribù di Beniamino, chiamato Kis, figlio di Abièl, figlio di Seror, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, un Beniaminita, uomo di valore. Costui aveva un figlio chiamato Saul, prestante e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo. Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono, e Kis disse al figlio Saul: "Su, prendi con te uno dei domestici e parti subito in cerca delle asine". Attraversarono le montagne di Èfraim, passarono al territorio di Salisà, ma non le trovarono. Si recarono allora nel territorio di Saalìm, ma non c'erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e non le trovarono. Quando Samuele vide Saul, il Signore gli confermò: "Ecco l'uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo". Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: "Indicami per favore la casa del veggente". Samuele rispose a Saul: "Sono io il veggente. Precedimi su, all'altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti darò indicazioni su tutto ciò che hai in mente. Di buon mattino, al sorgere dell'aurora, Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: "Àlzati, perché devo congedarti". Saul si alzò e ambedue, lui e Samuele, uscirono. Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: "Non ti ha forse unto il Signore come capo sulla sua eredità?

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Signore si lascia commuovere dalla situazione triste del suo popolo. E interviene muovendo le fila degli avvenimenti che apparentemente sono secondari, come in questo caso, con personalità minori. In verità, è proprio dalle cose "minori" che passa il Signore perché si manifesti che l'opera è totalmente sua. Anche la scelta di Saul è in questa logica. Appresa la notizia da Samuele anche Saul resta sorpreso e obietta: "Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù di Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché mi hai parlato in questo modo?" (v. 21). Così Dio agisce. Samuele è avvertito da Dio il giorno prima. E nell'incontro con Saul si realizza l'investitura. Non si tratta di un rito esoterico e misterioso. È nell'incontro umano, nel parlarsi diretto tra le persone, che si realizza il piano di Dio. Saul non conosce Samuele e non fa assegnamento su risorse speciali per scoprirlo. Appura che non è un "indovino", ma un profeta, un uomo di Dio. Prima chiede alle ragazze, poi a uno sconosciuto che incontra per strada. Anche Samuele non conosce Saul; ma fa affidamento sul Signore che gli indicherà l'eletto. Saul cerca le asine perdute e va da un profeta; vuole anche ricompensarlo per l'aiuto che può dargli e, invece, è accolto in un banchetto e invitato a passare la notte nel paese; vuole chiedere notizie delle sue asine e riceve assicurazione che gli dirà tutto ciò che pensa; non possiede nulla (il denaro è del servo) e gli dicono che a lui e alla sua famiglia appartiene "quel che c'è di prezioso" in Israele. Nel colloquio con Samuele, Saul chiede come sia possibile che "quel che c'è di prezioso" in Israele appartenga a lui, a un membro della tribù più piccola e della famiglia meno importante di quella tribù. La domanda non ottiene una risposta, ma Samuele lo fa sedere al primo posto nel banchetto: "Così quel giorno Saul mangiò con Samuele". In quella cena attorno alla stessa mensa si stabilisce un vincolo di amore e di fraternità. L'amicizia nella Bibbia è parte integrante della fede dei credenti o meglio è il modo di vivere la fede con Dio e tra noi.