PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 23 ottobre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal primo libro dei Maccabei 5,1-20

I popoli vicini, quando sentirono che era stato ricostruito l'altare e rinnovato il santuario come prima, fremettero di rabbia e decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si trovavano in mezzo a loro e cominciarono a uccidere e sopprimere gente in mezzo al popolo. Allora Giuda mosse guerra ai figli di Esaù nell'Idumea e nella Acrabattene, perché assediavano Israele; inflisse loro un grave colpo e li umiliò e si impadronì delle loro spoglie. Si ricordò poi della perfidia dei figli di Bean, che erano stati di laccio e inciampo per il popolo tendendo insidie nelle vie. Pressati da lui si rinchiusero nelle torri ed egli si accampò contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri di quella città con quanti vi stavano. Poi passò contro gli Ammoniti e vi trovò un forte contingente e un popolo numeroso al comando di Timòteo. Organizzò contro di loro molte azioni di guerra e furono sconfitti e annientati. Conquistò anche Iazer e i suoi sobborghi e ritornò in Giudea.

Si allearono allora i pagani di Gàlaad contro gli Israeliti che erano nel loro territorio per eliminarli, ma questi fuggirono a Dàtema, nella fortezza, e scrissero questa lettera a Giuda e ai suoi fratelli: "Sono riuniti contro di noi i popoli vicini per eliminarci e si preparano a venire a espugnare la fortezza ove siamo rifugiati; Timòteo è a capo del loro esercito. Su, vieni a liberarci dalle mani di costoro, perché si è precipitata su di noi una moltitudine: tutti i nostri fratelli che erano nel territorio di Tobia sono stati messi a morte, sono state condotte in schiavitù le loro mogli con i figli e gli averi e sono periti circa un migliaio di uomini".

Stavano ancora leggendo la lettera ed ecco presentarsi altri messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate portando notizie simili. Dicevano che si erano uniti contro di loro gli abitanti di Tolemàide, Tiro e Sidòne e tutta la parte pagana della Galilea per distruggerli. Quando Giuda e il popolo ebbero udito queste cose, si raccolse una grande assemblea per decidere che cosa fare per i loro fratelli posti nella tribolazione e attaccati dai pagani. Giuda disse a Simone suo fratello: "Scegliti degli uomini e corri a liberare i tuoi fratelli della Galilea; io e mio fratello Giònata andremo nella regione di Gàlaad". Lasciò Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria capo del popolo, con il resto delle forze a presidiare la Giudea, dando loro questa consegna: "Governate questo popolo, ma non attaccate battaglia contro i pagani fino al nostro ritorno". Furono assegnati a Simone tremila uomini per la spedizione in Galilea, a Giuda ottomila uomini per la regione di Gàlaad.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L’intero capitolo cinque è dedicato alle imprese compiute da Giuda e dai suoi fratelli per liberare i loro connazionali sparsi nelle terre vicine ed esposti a tutte le angherie dei pagani, ormai passati all’ellenismo. Si assiste così ad un crescendo continuo di battaglie condotte sistematicamente nei paesi che circondano la Galilea. Il motivo delle persecuzioni contro gli ebrei è decisamente religioso: “I popoli vicini, quando sentirono che era stato ricostruito l’altare e rinnovato il santuario come prima, fremettero di rabbia e decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si trovavano in mezzo a loro, e cominciarono a uccidere e a sopprimere gente in mezzo al popolo” (vv.1-2). C’è un’opposizione sorda e violenta del male e dei suoi servi contro coloro che si affidano solo a Dio e che quindi relativizzano ogni potere umano. E si arriva anche ad uccidere. È la vicenda degli eccidi a cui si accenna nel testo e che, seppure in altri modi, continua anche con la lunga storia del martirio cristiano. La reazione di Giuda non è sulla linea dell’atteggiamento che Gesù chiede ai suoi discepoli. Giuda, preoccupato degli eccidi che sembravano intensificarsi, organizzò una prima spedizione dirigendosi anzitutto contro gli Edomiti, abitanti dell’Idumea che la tradizione faceva risalire ad Esaù, poi contro i “figli di Bean”, la popolazione che abitava le terre a sud di Gerico, e poi contro gli Ammoniti che abitavano la regione dell’attuale città di Amman in Giordania. Giuda mise in atto numerose battaglie contro di loro. Ovviamente i conflitti crebbero non poco, come anche le ostilità. In effetti, si moltiplicarono le azioni belliche che coinvolsero tutti gli israeliti, anche quelli residenti nel Galaad e nella Galilea. Con una lettera appassionata chiesero aiuto a Giuda perché li difendesse: “Su, vieni a liberarci dalle mani di costoro, perché molti di noi sono caduti e tutti i nostri fratelli che erano nel territorio di Tubia sono stati messi a morte, sono state condotte in schiavitù le loro mogli con i figli e con i loro beni, e sono periti circa un migliaio di uomini” (vv. 12-13). Di fronte a tali richieste, e soprattutto di fronte all’intensificarsi della violenza contro gli Israeliti, Giuda decise di intervenire. Radunò un’assemblea ove stabilì di andare in soccorso degli altri israeliti, coinvolgendo anche altri fratelli per allargare l’offensiva a difendere tutti gli israeliti.