PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 21 febbraio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Marco 8,34-38

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù ha appena svelato ai discepoli le sofferenze che lo aspettano a Gerusalemme. Egli infatti non si presenta come un Messia trionfatore secondo la mentalità corrente del tempo; al contrario, avrebbe dovuto soffrire molto. D’altra parte non può tacere su questo punto che lo riguarda personalmente ma che riguarderà anche la vita di ogni discepolo. L’evangelista Marco fa parlare Gesù direttamente alla folla che lo segue: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. In effetti, la sequela di Gesù richiede il rinnegamento del proprio io, della propria autosufficienza, del proprio orgoglio. Bisogna “separarsi da sé”, prendere le distanze da sé. Questo è il senso del rinnegarsi. In un mondo che abitua a centrare la vita su se stessi, sull’io, l’invito rivolto ai cristiani è chiaro: chi vuol seguire Gesù deve imparare a prendere le distanze da se stesso. Ma non si tratta solo di una prospettiva ascetica, di sacrificio, di mortificazione. Gesù propone la via per una vita piena, salda e buona per sé e per gli altri. Per questo aggiunge: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”. Chi si ripiega su se stesso, chi trattiene per sé la vita, chi pensa solo ai propri affari, finirà per perdere la sua stessa vita, rendendola triste e arida. Al contrario, la vita si moltiplica, ossia diventa molto più ricca, se viene spesa per il Vangelo, ossia per seguire Gesù e aiutarlo perché si instauri il suo regno di amore. Il discepolo, seguendo il suo Maestro, partecipa al sogno stesso di Dio che vuole la salvezza di tutti i popoli. Questa via comporta anche la croce. E la storia continua a mostrarcelo. Basti pensare ai milioni di martiri che lungo il Novecento hanno dovuto subire torture, vessazioni e morte per amore di Gesù e della sua Chiesa. E ancora oggi, all’inizio di questo nuovo millennio, continua la lunga fila di coloro che salvano la propria vita offrendola al Signore, donandola nell’amore come ha fatto lui. Ogni discepolo deve rinunciare all’amore per se stesso e prendere su di sé la croce, quella che gli mettono addosso gli oppositori del Vangelo e quella che grava sulla vita dei deboli, dei poveri, dei condannati, dei torturati e degli esclusi. Chi spende la sua vita al servizio del Vangelo e dei poveri – dice Gesù – salva la sua anima e raggiunge la pienezza della vita.