PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 24 settembre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Luca 9,1-6

Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro". Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L’evangelista Luca riassume, in questo brano, la prima parte del discorso missionario di Gesù ai Dodici (fra pochi giorni ascolteremo l’altra parte rivolta invece ai settantadue). Il testo evangelico inizia con la chiamata di Gesù: “chiamati i Dodici”. All’origine della missione della Chiesa e di ogni discepolo c’è sempre l’iniziativa di Gesù. È lui che chiama alla sua sequela e che poi invia in missione. Nessuno può arrogarsi tale compito. Il discepolo è tale perché chiamato. C’è un prima nella vita del credente che è di Dio. Solo dopo la chiamata del Signore avviene la scelta del credente di seguirlo. La sequela non avviene nel vuoto, non si compie nella scelta della propria realizzazione o nel voler attuare un proprio progetto. La chiamata di Gesù a seguirlo è legata al disegno di amore che lui stesso è venuto a inaugurare sulla terra. Infatti, immediatamente dopo la chiamata, segue l’invio nel mondo con “il potere e l’autorità su tutti i demoni e il potere di guarire le malattie”. I Dodici non sono mandati a insegnare una nuova dottrina, ma a instaurare un nuovo regno, a realizzare la liberazione degli uomini dalla schiavitù del peccato e della morte. Gesù dona loro il potere sopra “tutti” i demoni. Sì, ogni schiavitù deve essere scacciata. L’annuncio del Vangelo del Regno inizia con i fatti, ossia con chiari eventi di liberazione, con segni evidenti di un tempo nuovo, un tempo di misericordia, di amore, di giustizia, di pace. La fede cristiana non è una ideologia che si contrappone ad altre, non è un pensiero per persone particolari, magari per alcuni eroi di ascetismo. La fede è trasformante: cambia il cuore di chi sceglie appunto di rispondere alla chiamata di Gesù. E da cuori nuovi nasce una storia nuova. La fede cristiana non rinchiude in un individualismo avaro. Al contrario spinge a trasformare la storia per avvicinare quel Regno di amore che Gesù è venuto appunto ad inaugurare. I Dodici – nota Luca – “uscirono e giravano di villaggio in villaggio”. Potremmo dire che in quei giorni iniziava il cammino della Chiesa per allargare lo spazio del Regno in questo nostro mondo. Ogni credente è chiamato a inserirsi nella lunga scia dei discepoli di Gesù per combattere la stessa battaglia e per comunicare lo stesso Vangelo. Tale missione richiede di spogliarsi di se stessi e del proprio protagonismo per essere servi dell’unica missione di Gesù che traversa i secoli. E già da questa pagina si respira un’ansia che spinge i discepoli a recarsi di casa in casa, di villaggio in villaggio, di città in città: perché nessuno resti privo dell’annuncio evangelico e della liberazione dal male.