PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Chiesa
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Chiesa
giovedì 11 dicembre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Isaia 41,13-20

Poiché io sono il Signore, tuo Dio,
che ti tengo per la destra
e ti dico: "Non temere, io ti vengo in aiuto".
Non temere, vermiciattolo di Giacobbe,
larva d'Israele;
io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore -,
tuo redentore è il Santo d'Israele.
Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova,
munita di molte punte;
tu trebbierai i monti e li stritolerai,
ridurrai i colli in pula.
Li vaglierai e il vento li porterà via,
il turbine li disperderà.
Tu, invece, gioirai nel Signore,
ti vanterai del Santo d'Israele.
I miseri e i poveri cercano acqua, ma non c'è;
la loro lingua è riarsa per la sete.
Io, il Signore, risponderò loro,
io, Dio d'Israele, non li abbandonerò.
Farò scaturire fiumi su brulle colline,
fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d'acqua,
la terra arida in zona di sorgenti.
Nel deserto pianterò cedri,
acacie, mirti e ulivi;
nella steppa porrò cipressi,
olmi e abeti;
perché vedano e sappiano,
considerino e comprendano a un tempo
che questo ha fatto la mano del Signore,
lo ha creato il Santo d'Israele.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

È facile, soprattutto nei momenti difficili, dimenticare l'amore e la misericordia del Signore e cedere alla paura e allo sconforto. Per di più, in questo tempo di globalizzazione anche la paura sembra essersi allargata: il mondo appare troppo grande ed è facile quindi lasciarsi prendere da un sentimento di paura e di diffidenza verso gli altri. La parola del profeta viene e richiama il credente a prendere coscienza della presenza misericordiosa di Dio nella sua vita: "Non temere, io ti vengo in aiuto!". L'invito si ripete più volte in questa pagina biblica come a voler forzare quella porta della paura che rinchiude in se stessi e non fa vedere l'amore con cui siamo accompagnati attraverso non pochi segni concreti. Il Signore insiste: "Tu sei il mio servo, ti ho scelto, non ti ho rigettato". Per questo può aggiungere: "Non temere, io sono con te". Quante volte, anche nei Vangeli, Gesù deve ripetere ai discepoli di confidare in lui e di non aver paura! Il Signore è il sostegno del suo popolo, è il ristoro per i poveri, è il liberatore dei prigionieri. E se è vero che "i miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete", è anche vero che il Signore viene presto in loro aiuto. Il profeta parla del nuovo esodo del popolo d'Israele dall'esilio babilonese: sarà ancor più liberante del primo. Infatti, se durante il cammino nel deserto dopo la liberazione dall'Egitto il popolo d'Israele fu dissetato con acqua che scaturì da una roccia, ora il Signore trasformerà l'intero deserto in un "lago di acqua, e la terra arida in una fontana". È l'amore del Signore che compie prodigi per il suo popolo. Un amore giunto al suo culmine con Gesù il quale non solo è sceso dal cielo per starci accanto, ma ha persino dato la sua vita per salvare il mondo dal peccato e dalla morte. A noi è chiesto – come scrive il profeta – di "vedere e riconoscere" tale amore e di lasciarci toccare il cuore.