PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 20 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Giovanni 17,11b-19

Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù ha appena rivolto al Padre l'invocazione perché protegga i suoi discepoli. Fino ad ora è stato lui personalmente a raccoglierli – li ha chiamati uno ad uno –, ad ammaestrarli, a correggerli, a difenderli e comunque a condurli sulle vie della salvezza. Li ha conservati tutti, tranne uno, Giuda, che ha preferito seguire i suoi disegni staccandosi da quello di Gesù. Quegli undici, comunque, stavano per restare soli, ossia senza più la sua presenza fisica. E Gesù sa bene che essi dovranno affrontare prove molto dure. Per questo è preoccupato per loro. Riusciranno a resistere agli attacchi del maligno che cercherà in tutti i modi di allontanarli da lui e dal Vangelo? Sa bene che la divisione tra loro li renderebbe prede facili del maligno. E prega: "Custodiscili nel tuo nome… perché siano una cosa sola, come noi". L'unità tra il Padre e il Figlio diviene non solo il metro per l'autenticità dei discepoli, ma anche la ragione della vocazione cristiana. La salvezza è la comunione tra tutti con il Padre e il Figlio. E nella comunione troviamo la pienezza della gioia, come Gesù stesso dice: "perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia". La gioia dei discepoli non è l'ottimismo facile e scontato, ma l'impegno ad abbattere ogni divisione per creare la comunione tra tutti. Tale opera non nasce semplicemente dalla nostra buona volontà, ma dall'ascolto della Parola di Dio che spinge ciascuno di noi ad allontanarsi dal proprio egocentrismo, ad abbattere ogni inimicizia per impegnarsi a creare un mondo fraterno e solidale. È un'opera, quella del credente, che si scontra con la mentalità individualista ed egocentrica di questo mondo. E lo scontro è inevitabile. È una lotta che inizia nel proprio cuore per sradicare l'istinto egocentrico e che continua nella società. Gesù non prega perché siano tolti dal mondo, sarebbe la negazione stessa del Vangelo. Piuttosto, i cristiani sono chiamati a essere il lievito di fraternità nel mondo. È questa la loro vocazione: trasformare il mondo perché sia sempre più un mondo di fraternità e di amore tra tutti. Gesù prega in questo senso: "Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io mando loro nel mondo". C'è come un filo rosso che lega il cuore della Trinità, quando il Figlio disse al Padre "Eccomi, manda me!", all'invio in missione nel mondo dei discepoli di ogni tempo da parte di Gesù perché continuino a compiere l'opera stessa di Dio.