PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 7 novembre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Luca 14,25-33

Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro: "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro". Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù, dopo una lunga sosta nella casa di uno dei capi dei farisei, riprende il cammino verso Gerusalemme. Molta folla lo segue, nota l'evangelista. Gesù, sente però l'esigenza di chiarire cosa significa seguirlo, cosa significa essere suo discepolo. Ne ha già parlato precedentemente quando ha detto: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso» (9,23). Gesù chiede un legame esclusivo, più forte di quello che si ha con gli stessi membri della propria famiglia. L'evangelista Luca fa un lungo elenco di persone che non devono essere amate più di Gesù. Può suonare strano l'elenco, ma con esso Gesù sottolinea l'esclusività dell'amore che richiede. Deve essere assolutamente chiaro che la scelta di seguire Gesù viene prima di ogni affetto e di ogni affare. Ed è in tale contesto che va compresa la parola «odiare»: Gesù la intende nel senso di non preferire nessun altro a lui. È una scelta, senza alcun dubbio, radicale. E richiede pertanto tagli e divisioni da fare, a partire da tanti istinti cattivi e pensieri malvagi che sono nel cuore di ciascuno. L'amore esclusivo per Gesù è il fondamento della vita del discepolo. «Prendere la croce» equivale ad essere pronti sino alla morte. Quel che Gesù chiede ai discepoli, lo ha chiesto anzitutto a se stesso. Se pretende un amore esclusivo sino alla morte, è perché anche lui ci ama sino alla morte, e alla morte in croce. Egli ha preso la croce dell'amore per noi sulle sue spalle. È impossibile capire il Vangelo senza comprendere con quale amore Gesù ci ama. Se è stato vero per Gesù, lo è anche per noi. Senza questo amore, che porta sino alla morte, come continuano a dimostrare i tanti martiri di ieri e di oggi, la vita non è salda, anzi è come costruire una torre senza le fondamenta o intraprendere una battaglia senza avere un esercito adeguato. La pretesa di una amore radicale è la sostanza del Vangelo e anche della vita del discepolo. Di questo amore i discepoli sono responsabili anche di fronte al mondo che lo aspetta.