PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Chiesa
Parola di Dio ogni giorno

Memoria della Chiesa

Memoria di san Nicola (+343) le cui reliquie si trovano a Bari. Fu vescovo a Mira in Asia Minore (attuale Turchia); è venerato in tutto l'Oriente (Memoria di tutti i cristiani che vivono in Oriente). Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Memoria della Chiesa
giovedì 6 dicembre

Memoria di san Nicola (+343) le cui reliquie si trovano a Bari. Fu vescovo a Mira in Asia Minore (attuale Turchia); è venerato in tutto l'Oriente (Memoria di tutti i cristiani che vivono in Oriente).


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Isaia 26,1-6

In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda:
"Abbiamo una città forte;
mura e bastioni egli ha posto a salvezza.
Aprite le porte:
entri una nazione giusta,
che si mantiene fedele.
La sua volontà è salda;
tu le assicurerai la pace,
pace perché in te confida.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna,
perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto,
ha rovesciato la città eccelsa,
l'ha rovesciata fino a terra,
l'ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano:
sono i piedi degli oppressi,
i passi dei poveri".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questa pagina è un canto di lode e di ringraziamento. Il motivo della gioia e della gratitudine è duplice: la distruzione della "città eccelsa", Babilonia, simbolo della superbia e della prepotenza dei potenti che schiacciano i deboli e i poveri, e l'edificazione di una "città forte", Gerusalemme, che accoglie il popolo fedele al Signore. La città costruita da Dio ha mura salde e inespugnabili. Per questo i fedeli sono esortati a confidare solo in Dio: «Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna». La fiducia del credente si basa sulla roccia dell'amore di Dio, non certo su se stessi, sulla saldezza delle proprie mura. Troppe volte lo dimentichiamo! Istintivamente siamo spinti a confidare solo su noi stessi, sulle nostre sicurezze, pensando così di difendere il nostro benessere, i nostri confini, le nostre acquisizioni! E costruiamo per noi barriere che respingono i fratelli e le sorelle, che allontanano i poveri e i deboli. Il profeta esorta ad avere le porte della città - e quelle del cuore - sempre aperte. L'insistenza di papa Francesco ad uscire verso tutti raccoglie questa prospettiva biblica della porta sempre aperta, sia perché i credenti escano verso tutti, sia per far entrare nella città chiunque ha bisogno. La città diviene il luogo ove abitano il popolo degli umili e il popolo dei poveri, due popoli uniti e inseparabili. I credenti e i poveri abitano assieme questa città, che certo viene dal cielo ma che deve iniziare già sulla terra. La separazione al suo interno ha conseguenze disastrose. Scrive il profeta: il Signore «ha abbattuto coloro che abitavano in alto, ha rovesciato la città eccelsa, l'ha rovesciata fino a terra, l'ha rasa al suolo». La distanza dai poveri è distanza da Dio. L'immagine della città rovesciata e stesa al suolo è dura, ma è vera. È indispensabile accogliere la rivoluzione di Dio. Come accade con Gesù. Maria di Nazareth canta il ribaltamento della logica mondana: «Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili» (Lc 1,51-52).