PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 13 febbraio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro della Genesi 2,4-9.15-17

Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c'era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d'acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La Sacra Scrittura racconta una seconda volta la creazione, quasi a voler ribadire il legame originario dell'uomo e del creato con Dio. L'autore sacro non intende proporre una verità scientifica sulle origini della specie umana o del mondo, quanto affermare che la vita è santa perché è opera di Dio e a lui appartiene. L'uomo, ogni uomo, è chiamato a onorarla, a rispettarla e a difenderla. Solo Dio è il Signore della vita. Questa pagina sembra porre al centro del racconto la preoccupazione di Dio per l'uomo: lo plasma dalla terra, soffia in lui la vita e lo pone nel giardino. La vita viene da Dio, come indica quel "soffio" che Dio alita. Quindi Dio affida all'uomo e alla donna - assieme - il compito di coltivare il giardino e custodirlo in tutta la sua bellezza. Quanto è prezioso e preveggente questo compito che Dio affida all'essere umano! Innanzitutto l'uomo deve "coltivare" il creato. Il verbo ebraico indica "servire", e anche "lavorare". L'essere umano è chiamato al servizio di quel giardino, che è la terra, l'universo in cui Dio lo ha posto. Di esso l'uomo si deve prendere cura; lo deve coltivare perché produca i suoi frutti, perché torni a beneficio dell'intera famiglia umana. Poi deve "custodire" la terra: non siamo padroni assoluti della creazione e non possiamo piegarla alle nostre voglie. Il nostro primo compito non è dominare, possedere, ma appunto "custodire", cioè accompagnare la terra con attenzione e con amore prendersene cura. Quel giardino si colloca anche nella prospettiva della terra promessa, che Dio darà in dono al suo popolo. Solo se Israele «la servirà e custodirà» essa continuerà a esprimere il dono di Dio, altrimenti rischierà di perderla, come avverrà nell'esilio a Babilonia. C'è infatti un albero nel giardino. Quell'albero per un verso indica un limite da non oltrepassare, ma per altro verso esprime la possibilità dell'amicizia con Dio. Quell'albero rappresenta la tentazione dell'uomo di diventare come Dio, padrone di sé e degli altri. In verità, solo Dio è il Signore e tutti gli uomini sono limitati. Senza questa sapienza del limite il rischio è quello di perdere il giardino, di allontanare da sé il Signore. Non è il Signore che ci allontana, siamo noi che decidiamo di allontanarlo da noi come a voler prendere il suo posto. Senza l'obbedienza al Signore, mettiamo a rischio la vita nostra e del mondo. Senza una parola che ci aiuta a decifrare il bene e il male, rischiamo di porci come padroni assoluti del nostro destino. Il credente sa che solo ascoltando il Signore, solo camminando con lui, come facevano all'inizio Adamo ed Eva, è possibile gustare il suo amore e vivere con pienezza la vita.

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