PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 27 marzo


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal libro del Deuteronomio 4,1.5-9

Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente". Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.

 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

L'autore del libro del Deuteronomio, dopo aver rievocato alcuni fatti del cammino di Israele nel deserto, vuole che il popolo prenda coscienza della sua vocazione nel mondo. E inizia ricordandogli il suo primo compito, ascoltare il Signore. «Ascolta!» dice Mosè agli israeliti. Non è una esortazione generica oppure di cortesia. Gli israeliti debbono ascoltare. Dio stesso ha scelto di rivolgere loro la sua parola. L'ascolto pertanto è richiesto da Dio stesso. È lui stesso, infatti, che ha scelto di scendere in mezzo al suo popolo e ha deciso di guidarlo lungo la sua storia rendendolo vittorioso tra le nazioni. E la Torah, la Legge, costituisce il tesoro di sapienza di Israele, che lo rende testimone di Dio tra gli uomini. Ogni israelita dovrà farsi carico di trasmettere questa sapienza di fede alle generazioni che seguono perché la storia della salvezza possa fermentare l'avvicendarsi tra le generazioni. Il cuore di questo brano, che è come un filo rosso che accompagna il cammino di Israele, è racchiuso in questa affermazione posta da Mosè in forma interrogativa: «Quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?» (v. 7). Ma l'osservanza della legge, allora come oggi, è possibile solo come libera risposta a Dio che ci ha scelti con amore e che vuole legarci a lui e al suo disegno di salvezza sul mondo. Di qui l'importanza per il credente di ascoltare e di ricordare. La tentazione di ascoltare se stessi e di ricordare solo le proprie cose e di mettere avanti a tutto le proprie preoccupazioni è sempre incombente. Di qui il primato dell'ascolto. La fedeltà all'ascolto delle Scritture ci libera dalla schiavitù di noi stessi e dalle mode di questo mondo e ci lega al Signore e al suo disegno di amore.

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