PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
martedì 11 febbraio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal primo libro dei Re 8,22-23.27-30

Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea d'Israele e, stese le mani verso il cielo, disse: "Signore, Dio d'Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: "Lì porrò il mio nome!". Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questa preghiera di Salomone si colloca nel momento culminante della dedicazione del tempio. Dopo aver benedetto il Signore per l'elezione della casa di Davide espressa nella profezia di Natan (2Sam 7), Salomone rivolge a Dio questa preghiera che la liturgia latina utilizza ancora oggi per la dedicazione delle chiese. La preghiera non è diretta verso il vuoto ma verso l'Alto, verso Dio. È il senso della posizione di Salomone in questa preghiera. Il cielo, ovviamente, simboleggia l'altezza di Dio rispetto alla nostra pochezza. Salomone, con gli occhi e le mani alzate verso l'alto, chiede al Signore che realizzi la promessa fatta a Davide. Riferendosi però alla costruzione del tempio si chiede stupito come sia possibile che Dio possa abitare sulla terra: "Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito!". C'è però la promessa fatta da Dio al suo popolo di accompagnarlo lungo la storia. Per questo invoca: "Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: "Lì porrò il mio nome!". Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo". Il tempio diviene il luogo della presenza di Dio, il luogo della misericordia, il luogo ove il popolo può invocare il Signore certo di essere ascoltato, il luogo del rifugio di chi cerca protezione dal Signore, il luogo ove anche lo straniero viene protetto. Salomone elenca nella preghiera sette richieste al Signore come a voler accogliere nel tempio l'intera vita del popolo di Israele. Qui del resto il Signore ha posto la sua dimora e chiunque vi accorre è salvato. È esattamente in questa prospettiva che si mostra Gesù quando si presenta come il vero e definitivo tempio ove il Signore abita con pienezza. La costruzione di Salomone è la figura di questo tempio che Dio stesso avrebbe realizzato quando il "Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14). Con Gesù giunge la pienezza dei tempi e Dio abita definitivamente tra gli uomini.