PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera per i Poveri
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera per i Poveri

Memoria di san Giovanni Crisostomo ("Bocca d'oro"), vescovo e dottore della Chiesa (+407). La liturgia più comune della Chiesa bizantina porta il suo nome. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera per i Poveri
lunedì 13 settembre

Memoria di san Giovanni Crisostomo ("Bocca d'oro"), vescovo e dottore della Chiesa (+407). La liturgia più comune della Chiesa bizantina porta il suo nome.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Luca 7,1-10

Quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, Gesù entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: "Egli merita che tu gli conceda quello che chiede - dicevano -, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga". Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: "Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito. Anch'io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa". All'udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Sorprende la profondità spirituale e umana di questo centurione. Gli anziani che si recano da Gesù e presentano la sua richiesta ne tessono le lodi. È un uomo - dicono a Gesù - che "ama il nostro popolo" (il verbo usato è "agapào" con cui gli autori del Nuovo Testamento indicano anche l'amore di Dio). E aggiungono che è stato a tal punto generoso da aver costruito a sue spese la sinagoga della città. È esemplare l'amore per il suo servo (lo tratta come un figlio). Gesù resta colpito anche da questo affetto così profondo. Mentre Gesù è in cammino, il centurione manda altri amici a dire a Gesù che non c'è bisogno di andare a casa sua. È convinto che a Gesù basti una sua parola perché il servo guarisca. Per di più si sente indegno di ricevere Gesù a casa sua: un sentimento di esemplare umiltà per tutti noi. La fede in Gesù fa pronunciare a questo centurione quelle parole che tutti i cristiani ancora oggi ripetono durante la liturgia eucaristica: "Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto... ma di' una parola e il mio servo sarà guarito". Questo centurione, pagano, viene presentato da Gesù come una immagine alta del credente: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". Gesù, che a noi dice sia sufficiente anche una fede piccola come un granellino di senape, per questo pagano parla di "grande fede". Per il centurione basta una sola parola di Gesù per operare la guarigione. Gesù è la "Parola" del Padre: è Gesù colui che guarisce e salva. Le parole che escono dalla bocca di Gesù hanno la forza di Dio e del suo amore senza limiti. Beati noi se ci fidiamo almeno un poco della Parola di Dio che non ci viene fatta mancare.