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Preghiera con i Santi
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Preghiera con i Santi

Memoria della conversione di Paolo sulla via di Damasco. Memoria anche di Anania, che battezzò Paolo, predicò il Vangelo e morì martire. Oggi si conclude la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle comunità cristiane in Asia e Oceania. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera con i Santi
mercoledì 25 gennaio

Memoria della conversione di Paolo sulla via di Damasco. Memoria anche di Anania, che battezzò Paolo, predicò il Vangelo e morì martire. Oggi si conclude la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle comunità cristiane in Asia e Oceania.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 22,3-16

"Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell'osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?". Io risposi: "Chi sei, o Signore?". Mi disse: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti". Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: "Che devo fare, Signore?". E il Signore mi disse: "Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia". E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: "Saulo, fratello, torna a vedere!". E in quell'istante lo vidi. Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La conversione di Paolo è uno degli episodi più noti del Nuovo Testamento. Luca, per sottolinearne l'importanza, per tre volte racconta come Paolo abbia cambiato la sua vita e sia stato costituito testimone di Gesù risorto, apostolo della Parola. Ma cosa vuol dire allora fare memoria di una conversione, di un cambiamento? Noi spesso ci scopriamo uomini e donne delle abitudini. I cambiamenti ci spaventano. Siamo legati al presente, e dobbiamo riconoscere che la situazione di incertezza del nostro mondo ci rende inquieti davanti al futuro. Ma in realtà proprio la vicenda di Paolo ci parla della forza straordinaria del Vangelo che cambia il cuore e continua a cambiarlo, che non si rassegna a quello che siamo e che ci prepara sempre a vivere il futuro. Paolo, "Saulo" secondo il nome che aveva prima della conversione, era uomo forte, autorevole, come dirà lui stesso, "accanito nella tradizione", cioè che si faceva forte delle sue convinzioni e delle sue idee. Nell'incontro con Gesù, in quella caduta sulla via di Damasco, fa esperienza del limite, della fragilità, del bisogno degli altri. La conversione, il cambiamento, non sono mai la conseguenza solo di un evento, ma è un processo. Ed è bello che Paolo scopra Gesù che perseguitava attraverso la comunità di Damasco. Paolo non si converte da solo, ha bisogno di una comunità che lo accompagni, di fratelli come Anania che lo accolgano e lo aiutino, ed è lì che l'apostolo comprenderà una grande verità che poi ci comunicherà nella Lettera ai Corinzi: "quando sono debole, è allora che sono forte". Cioè nella debolezza, che tante volte ci spaventa e che vogliamo allontanare, c'è la forza attraverso cui possiamo sperimentare la forza della Parola di Dio che genera speranza, amicizia, solidarietà, e tutti quei segni che accompagnano coloro che questa Parola vivono e annunciano.