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Preghiera con i Santi
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Per i musulmani inizia il mese di Ramadan. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera con i Santi
mercoledì 22 marzo

Per i musulmani inizia il mese di Ramadan.


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal libro del profeta Isaia 49,8-15

Così dice il Signore:
"Al tempo della benevolenza ti ho risposto,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo,
per far risorgere la terra,
per farti rioccupare l'eredità devastata,
per dire ai prigionieri: "Uscite",
e a quelli che sono nelle tenebre: "Venite fuori".
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
e su ogni altura troveranno pascoli.
Non avranno né fame né sete
e non li colpirà né l'arsura né il sole,
perché colui che ha misericordia di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti d'acqua.
Io trasformerò i miei monti in strade
e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente
e altri dalla regione di Sinìm".
Giubilate, o cieli,
rallégrati, o terra,
gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo
e ha misericordia dei suoi poveri.
Sion ha detto: "Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato".
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.

 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Il libro di Isaia descrive, subito dopo il secondo canto del servo di Dio (Is 49,1-6), il ritorno di Israele in patria e la ricostruzione di Gerusalemme. È un annuncio di gioia e di speranza che coinvolge l'intera creazione. Tutta l'umanità, i cieli, la terra e i monti sono invitati a esultare insieme perché il Signore non si è stancato del suo popolo, non lo ha abbandonato anche se si è allontanato da lui. Il suo amore è saldo, perenne e forte. Ed è il Signore stesso che si avvicina nuovamente e gli ricorda: "Al tempo della benevolenza ti ho risposto" (v. 8). Possiamo dire che il "tempo della benevolenza" è l'intera storia di Israele. Dopo un periodo di purificazione e di esilio, il Signore è disposto a far "risorgere il paese", a radunare di nuovo i figli dispersi di Israele. Si avvicina al suo popolo non come un giudice maestoso e implacabile, ma come "colui che ha pietà"; come una madre tenera che si prende cura dei suoi figli e si commuove per loro. È un amore così alto e straordinario da essere paragonato all'amore materno: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (v. 15). Come non commuoversi di fronte a un Dio così pronto a mischiarsi con la nostra storia anche di peccato? E, se non bastasse, ha voluto ancora andare oltre con l'incarnazione del suo stesso Figlio. E l'apostolo Paolo giunge a scrivere: "Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,7-8). E lo contempleremo tra non molto, mentre va a morire per noi sulla croce.