PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Santa Croce
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera della Santa Croce

Festa dell'Esaltazione della Croce, in ricordo del ritrovamento della croce di Gesù da parte di sant'Elena. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Santa Croce
sabato 14 settembre

Festa dell'Esaltazione della Croce, in ricordo del ritrovamento della croce di Gesù da parte di sant'Elena.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Giovanni 3,13-17

Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La memoria liturgica di oggi ricorda la vicenda del "serpente di bronzo" innalzato da Mosè nel deserto per salvare il popolo afflitto dai serpenti velenosi. Una condizione che richiama il pericolo e la precarietà della vita nei deserti di questo mondo e di questo tempo. Mosè, obbedendo al comando di Dio, innalzò un serpente di bronzo; chi lo avrebbe guardato non sarebbe morto. Era in verità una prefigurazione della croce. L'evangelista Giovanni lo scrive esplicitamente: "Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo" (Gv 3,14). C'è bisogno ancora oggi di esaltare la croce, non come un patibolo, ma come memoria di ciò che Gesù ha sofferto e del punto a cui è giunto il suo amore per noi. L'abitudine a vedere l'immagine della croce ce ne ha fatto perdere il senso: non pensiamo più che era tra gli strumenti di supplizio più duri. Oggi nell'esaltare la Santa Croce si esalta appunto questo amore. Morendo sulla croce Gesù salva l'amore. Egli, come scrive l'apostolo nell'inno della Lettera ai Filippesi, iniziò il suo cammino verso la croce da quando non ritenne un privilegio l'essere come Dio. Per amore "svuotò sé stesso, assumendo una condizione di servo"; per amore "umiliò sé stesso, facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce". Il Padre stesso si è commosso per tale amore completamente disinteressato del Figlio al punto che "lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome".