Preghiera della sera. Meditazione di don Marco Gnavi sul Vangelo di Marco (Mc 9, 14-29)
21 Февраль 2022 | продолжительность: 30:36
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Subito tutta la folla al vedere Gesù fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Sono attratti, gli abitanti della Galilea, dall'incontro con il Signore che sanno essere taumaturgo e portatore di un Vangelo di bene. A quella folla insieme agli Scribi, ad un padre dilaniato dal dolore, al figlio malato e ai discepoli, Gesù rivolge la sua parola, interrompendo un dialogo triste e sconfitto. Oggi noi preghiamo per la pace, in comunione e con affetto, insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle in Ucraina e in Russia e in altre parti del mondo, in altri continenti. Sentono la vita minacciata dal demone del conflitto, un demone che si manifesta come una malattia cronica, quella di cui quel ragazzo soffre: crisi che lo gettano a terra, lo costringono a digrignare i denti, lo buttano nell'acqua e nel fuoco. Quella folla, fra cui anche i discepoli, non c'erano però Pietro, Giacomo e Giovanni, che erano con Gesù sul monte della Trasfigurazione, poco prima sono definiti dal Signore una generazione incredula, non perché Gesù non sente il loro dolore, ma per il senso di sconfitta di fronte alla malattia. Esso è così acuto, da offuscare la fiducia nell'incontro con Gesù, del quale tuttavia erano felici. Una generazione, che conosce la forza di altri poteri, ma ancora non quella della preghiera o non abbastanza. Per Gesù la preghiera è lotta contro il male, è un confronto, è una battaglia, che Gesù vince, guardando negli occhi lo spirito impuro.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
7:51 Lettura del Vangelo di Marco (Mc 9,14-29)
11:15 Commento Vangelo di Marco
Dal Vangelo di Marco
(Mc 9,14-29)
E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". E dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". Egli allora disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo; aiuta la mia incredulità!". Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: "Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più". Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: "Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?". Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera".
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