Ali Wahdat: "Sento la responsabilità di sostenere il sogno di un futuro di pace di tanti giovani"
19 Октября 2021 | продолжительность: 16:03
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Intervento di Ali Wahdat, Movimento Genti di Pace, al Forum 4 - “Il futuro che vogliamo. Giovani in dialogo"
Incontro Internazionale di Preghiera per la pace organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio
"Popoli fratelli, Terra futura. Religioni e culture in dialogo" (Roma il 6-7 ottobre 2021)
Testi, foto e video del Forum 4:
https://preghieraperlapace.santegidio.org/pageID/31365/langID/it/event/1405/Forum-4--Il-futuro-che-vogliamo-Giovani-in-dialogo.html
Mi chiamo Ali ho 34 anni e sono afghano, ma non conosco il mio paese, perché non l’ho mai visto.
Infatti sono nato in Iran e con i miei genitori e i miei 4 fratelli ho sempre vissuto in Iran.
Ero già grande quando noi figli, insieme alla mamma decidemmo di partire alla volta dell'occidente, direzione Europa del Nord, circa 12 anni fa, vendendo la nostra casa per pagare il viaggio.
Cosa è per me l’Italia?
Qui per la prima volta ho ricevuto un documento, il permesso di soggiorno, una Sim card a mio nome... Che emozione!!!! E dopo 10 mesi arriva poi la notizia che da tempo attendevo: “Ali, hai ottenuto lo status di rifugiato...ora sei al sicuro... Non devi più fuggire!
Non dover più fuggire, avere un documento con il proprio nome e cognome, costruirsi una vita, avere degli amici e tanto altro. Qui cominciare a costruire una identità, la mia identità, che avevo tanto cercato.
Io in Italia ho imparato a gustare la bellezza di aiutare altri, ho accettato l’invito ad andare nei campi profughi a Lesbo, in Grecia, durante l’estate, con la Comunità di Sant’Egidio. Per me è stato importante parlare con i giovanissimi afgani, che fuggono da soli alla ricerca di un futuro, non di un futuro migliore, ma di un futuro e basta, perché nei campi le parole che si sentono di più sono: “non abbiamo più speranza”. mi rendo conto che oggi ho una responsabilità in più: quella di sostenere il sogno di futuro di tanti bambini, di giovani, la responsabilità di costruire insieme un mondo senza ingiustizie, senza sofferenze, perciò penso che devo parlare, raccontare, aiutare chi è più giovane di me a partecipare, e a lavorare per costruire insieme un mondo di pace.
#fraternityforfuture
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